Forex: euro-dollaro ai minimi dopo il downgrade del Portogallo

Il rischio-contagio penalizza la moneta unica. Le nubi che circondano Atene continuano a tenere l’euro sotto pressione, e nelle ultime ore si incomincia a scommettere anche sul possibile effetto-contagio, che colpirebbe per prime le economie già in difficoltà. L’indiziato principale è il Portogallo, che oggi ha visto i prezzi dei Cds (le polizze contro il rischio-default) a cinque anni salire a 317,89 punti base (dai 308 precedenti) e che poco fa è stato colpito dal downgrade di Standard & Poor’s ad A- da A+ (outlook negativo).
Secondo un report di Deutsche Bank le banche tedesche sono esposte verso i PIIGS (Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna) per una cifra compresa tra i 500 ed i 575 mld (20-23% del Pil) mentre gli istituti francesi rischierebbero tra i 530 ed i 590 mld (27-30%). Andrebbero poi aggiunte le posizioni aperte tra gli stessi PIIGS.
Non è certo se la Grecia potrà accedere ai fondi in tempo per ripagare i debitori. Il ministro delle Finanze di Atene, Georges Papaconstantinou, non poteva essere più chiaro: non è più possibile rivolgersi ai mercati; altrettanto chiara la posizione tedesca: la cancelliera Merkel non vuole correre il rischio di perdere le elezioni a causa della gestione allegra dei conti pubblici da parte di Atene.
Dalla querelle ne esce indebolito l’euro, che scambia a 1,3275 contro dollaro, dopo esser sceso poco fa a toccare un minimo a 1,3253. Nel corso della seduta aveva retto il supporto in area 1,329, che nulla ha potuto contro il downgrade del Portogallo. Il cross eur/jpy scende dell’1,7% a 123,5. Perdono terreno anche la sterlina, a 1,5309 contro dollaro, e le commodity currencies, penalizzate dal calo dell’appetito per il rischio, azzoppato dalle incertezze europee.
Per quanto riguarda i dati macro, dalla Germania +1,7% per i prezzi delle importazioni a marzo e massimo degli ultimi 6 mesi per l’indice di fiducia elaborato da Gfk (3,8); dagli Stati Uniti, indicazioni deludenti dalle vendite misurate dall’indice Redbook, in calo del 2% mensile (+2,7% annuo), e dall’indice S&P Case Shiller, salito a febbraio dello 0,6% a/a (consensus +1,3% a/a). Hanno invece sorpreso in positivo i 57,9 punti della fiducia dei consumatori.