Forex: l’euro avanza con cautela, si stringe ancora lo spread Btp/Bund
Prima parte dell’ultima seduta della settimana senza scossoni sul mercato valutario con l’euro in moderato rialzo a 1,3645 dollari dopo il recupero di ieri grazie allo stemperarsi delle tensioni legate alla crisi del debito con il veloce ritracciamento dello spread Btp/Bund. Differenziale di rendimento che oggi sta scendendo con decisione sotto quota 500 punti base (486 pb, -4,85% rispetto a ieri).
La Forex Insight di Nomura rimarca come, nonostante il calo di circa 4 punti percentuali nelle ultime due settimane, la divisa europea viaggia sopra i minimi di settembre e risulta ancora a un livello più elevato rispetto agli 1,33 dollari circa di inizio anno. Pertanto resiste relativamente bene nonostante le dinamiche fondamentali molto ribassiste con un gap limitato al 5% rispetto ai livelli di giugno-luglio, ossia prima che emergessero i problemi legati all’Italia.
L’agenda odierna risulta scarna di eventi macro di rilievo in Europa. E’ già uscita la prima lettura del pil spagnolo del terzo trimestre, che come da attese è risultato invariato su base trimestrale e con un progresso tendenziale dello 0,8%. “Probabilmente oggi sarà una seduta transitoria – commentano gli analisti di Intesa Sanpaolo nella loro nota sul mercato Forex – caratterizzata da movimenti modesti. Il mercato attenderà gli accadimenti del weekend per analizzare le vicissitudini politiche italiane”. Domani dovrebbe venire ultimato alla Camera dei Deputati l’iter di approvazione del ddl stabilità con successive dimissioni del premier Silvio Berlusconi. Le consultazioni per la formazione di un nuovo governo dovrebbero essere molto veloci con il conferimento dell’incarico a Mario Monti probabilmente già in avvio della prossima settimana.
Oltreoceano nell’agenda odierna spicca la lettura preliminare della fiducia dei consumatori Usa elaborata dall’Università del Michigan. Atteso un progresso a 61,5 punti dai 60,9 del mese precedente. Si tratta del dato più tempestivo per valutare le condizioni dei consumatori fornendo indicazioni circa il possibile andamento della spesa futura. Un calo dell’indice aumenta di norma i timori del mercato relativi alle prospettive dell’economia Usa.