Forex: euro ancora giù, si rafforza il franco svizzero in attesa delle payrolls Us
Si allunga la striscia negativa per l’euro che anche oggi viaggia in ribasso rispetto alle altre principali valute. Il cross euro/dollaro viaggia sui minimi dallo scorso 12 agosto a quota 1,4215 dollari. Flessione di circa mezzo punto percentuale rispetto allo yen a quota 109,20. I deboli riscontri macro che stanno arrivando dall’Europa, ultimo ieri il Pmi manifatturiero sceso più delle attese ad agosto a quota 49 punti (sotto la soglia dei 50 punti per la prima volta dal settembre 2009), stanno aumentando le attese per un cambio di rotta della Bce. Il terzo trimestre dell’anno potrebbe confermare la debolezza della congiuntura nell’eurozona evidenziata lo scorso trimestre aumentando così le pressioni per un allentamento della politica monetaria dopo le due strette del 2011 (tassi di riferimento saliti dall’1 all’1,5%). Il prossimo meeting della Bce è in agenda giovedì 8 settembre con il consensus che vede tassi ancora fermi, ma cresce la schiera degli analisti che pronostica un taglio dei tassi nei prossimi mesi, se non addirittura già settimana prossima. “Lo scenario europeo continua a rimanere incerto sia dal punto di vista economico che politico – sottolinea oggi MIcheal Hewson, analista di CMC Markets – e ci si chiede quanto abbiano inciso negativamente i due aumenti dei tassi decisi quest’anno dalla Bce”.
Relativamente alla crisi del debito, si allarga nuovamente lo spread tra Btp e Bund salito oggi a 313 punti base dai 304 della chiusura di ieri. Ieri sono proseguiti gli acquisti di Bond periferici da parte della Bce, in particolare italiani e spagnoli. Proprio dalla Spagna sono arrivate deludenti indicazioni dall’asta di Bonos quinquennali per 3,6 mld che ha visto i rendimenti in calo al 4,489% ma con rapporto tra domanda e offerta (bid/cover ratio) sceso a 1,76, contro il 2,85 dell’asta precedente.
Per quanto concerne l’Italia il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, in un’intervista concessa al Sole 24 Ore ha chiesto l’impegno del Governo nel confermare e concretizzare gli obiettivi di riduzione del deficit, chiarendo che si tratta di un aspetto “decisivo per consolidare e rafforzare la qualità e la credibilità della strategia italiana e dell’impegno del Governo italiano a ripagare i suoi debiti”.
Continua intanto il movimento rialzista del franco svizzero dopo il sell-off delle scorse settimane in scia agli interventi della Banca centrale elvetica. Il cross euro/chf è tornato sotto quota 1,12, in calo di oltre l’1%. In netta flessione anche il cross $/chf a 0,787. Oggi l’attesa è tutta rivolta ai dati sul mercato del lavoro Usa con il consensus che vede la creazione di 68mila nuovi posti di lavoro, in deciso calo dai 117mila di luglio. Disoccupazione attesa stabile al 9,1%. “Un’eventuale delusione sul dato sui salari non agricoli potrebbe agire come propellente sia per la Fed che per le monete più difensive, portando gli acquisti soprattutto su Yen e Franco Svizzero; viceversa, una sorpresa positiva potrebbe far scattare gli acquisti sul Dollaro Australiano”, rimarcano gli analisti di CMC Markets.