Forex: l’euro aggiorna minimi a oltre 2 mesi
Il timido tentativo di recupero dei mercati azionari coinvolge anche l’euro che si riporta sopra quota 1,32 dollari dopo avere aggiornato nei primi scorci della giornata i minimi a oltre 2 mesi a quota 1,3161 dollari. Una discesa sotto quota 1,314 dollari porterebbe la divisa europea ad aggiornare i minimi a 11 mesi. “La moneta unica si avvia verso il supporto di 1,3150 prima di approdare a 1,30 nei confronti del biglietto verde – commentano oggi gli analisti di CMC Markets – mentre prosegue la sua discesa anche nei confronti della Sterlina che potrebbe portarla a 0.7695.
Ricca l’agenda macro odierna. In mattinata in Germania è attesa l’uscita dell’indice Zew di dicembre (atteso a -55,8 punti dai -55,2 precedenti). Nel pomeriggio sarà il turno delle vendite al dettaglio Usa di novembre (consensus +0,6%). Infine in serata il meeting della Fed con il mercato che valuterà con attenzione le indicazioni sull’andamento dell’attività economica e possibili aperture a un futuro nuovo piano di quantitative easing. In tal caso la reazione del mercato potrebbe potrebbe essere negativa per il dollaro. Negli ultimi 7 mesi il biglietto verde si è apprezzato sulle altre principali valute (+5% circa per il dollar index) essendo percepito come affidabile asset rifugio.
Tra le altre valute andamento laterale per il franco svizzero in area 1,23611 chf in attesa della riunione di giovedì della Swiss National Bank (Snb) che potrebbe decidere di alzare il floor (livello minimo tollerato) del cross euro/chf al fine di contrastare le spinte deflative e il rischio di un rallentamento economico più acuto del previsto. Le nuove stime diffuse oggi dalla Segreteria di Stato dell’economia (Seco) vedono una crescita del pil elvetico pari allo 0,5% nel 2012 rispetto alla precedente stima di settembre pari allo 0,9%. Una ripresa è attesa nel 2013 (+1,9%). “Sotto l’influsso del peggioramento congiunturale europeo e del franco tuttora forte – si legge nella nota odierna – l’economia svizzera sta accusando sintomi di forte raffreddamento. Non si può tuttavia parlare, al momento, di un grave cedimento simile a quello della fine del 2008”. Ammesso che si riesca a evitare un ulteriore peggioramento della crisi debitoria in Europa, aggiungono dal Seco, questa debolezza congiunturale dovrebbe rivelarsi per la Svizzera “contenuta e di breve durata”.