Forex: euro aggiorna minimi a 22 mesi, deboli indicazioni da Ifo e indici Pmi
Fallito tentativo di recupero questa mattina per l’euro condizionato dalle deboli indicazioni arrivate dagli indici Pmi europei e dall’Ifo tedesco. Il cross rispetto al dollaro ha toccato un nuovo minimo annuo a 1,2515, che corrisponde con il livello più basso dal luglio 2010. Tensioni sui mercati legate anche alla crisi greca che hanno spinto oggi il Bund future a toccare i nuovi massimi a quota 144,40 punti.
La lettura preliminare dell’indice Pmi manifatturiero tedesco ha evidenziato un calo a quota 45 punti dai precedenti 46,2, mentre gli analisti si aspettavano un rialzo a 47 punti. In calo anche l’indice Pmi manifatturiero dell’eurozona a quota 45 punti dai 45,9 precedenti. Decisamente inferiore alle attese anche l’indice tedesco Ifo sul clima degli affari a maggio che si è attestato a 106,9 punti dal precedente dato pari a 109,9 punti (consensus era 109,4 punti).
Tra i fattori che ieri maggiormente hanno influito sulla discesa dei mercati e dell’euro c’è sicuramente la fuga di notizie relativa all’invito da parte di Bruxelles a ciascun Paese dell’Unione a preparare un piano di emergenza relativo all’eventualità di un’uscita della Grecia dall’euro. La reazione del mercato a questa notizia, poi smentita, “fornisce un assaggio di quella che potrebbe essere la risposta in caso di effettivo sganciamento della Repubblica Ellenica dall’euro”, rimarca Asmara Jamaleh di Intesa Sanpaolo. Reazione che secondo l’esperta di Intesa Sanpaolo sarebbe presumibilmente ribassista e il downside potrebbe estendersi verso 1,20-1,18.
Intanto ieri sera i leader europei hanno espresso la ferma volontà di impegnarsi affinché la Grecia resti nell’euro, a patto che rispetti gli accordi presi con la troika. “Vogliamo che la Grecia resti nell’euro, ma deve mantenere gli impegni presi”, ha detto il cancelliere tedesco, Angela Merkel, che ha inoltre ribadito la contrarietà della Germania agli Eurobond.