Forex: l’Ecofin delude le attese, l’euro perde quota in avvio di ottava
Vendite diffuse nella prima parte della giornata sull’euro sui rinnovati timori di default della Grecia dopo il nulla di fatto in sede Ecofin. Il cross euro/dollaro è sceso fino a quota 1,3635 dollari, non lontano dai minimi a quasi 7 mesi toccati lunedì scorso a quota 1,35 dollari.
“Gli Ecofin informali servono per discutere, non per decidere”, ha commentato il ministro dell’Economia italiano, Giulio Tremonti, al termine del vertice di due giorni tenutosi in Polonia rimarcando come molto dipenda dalle decisioni che prenderà la Germania nei prossimi giorni. Il mercato infatti già guarda con apprensione alla data del 29 settembre, quando il Parlamento tedesco voterà per sul rafforzamento del fondo di salvataggio europeo Efsf deciso lo scorso 21 luglio. “La sconfitta elettorale del partito della Merkel a Berlino getta nuove ombre sulla capacità della Germania di riuscire a sostenere l’accrescimento del Fondo EFSF”, rimarcano oggi gli analisti di CMC Markets.
Dalla Germania arrivano ancora segnali di attrito circa le azioni messe in atto dalla bce. La Bundesbank si è mostrata critica sugli acquisti di titoli di Stato dell’Eurozona da parte della Banca centrale europea. Jens Weidmann, presidente dell’istituto centrale tedesco, intervenendo in un’audizione presso una Commissione del Parlamento di Berlino, ha dichiarato che tali acquisti “devono essere giudicati in maniera molto critica”, considerato che mettono a rischio la linea di confine tra politica fiscale e monetaria.
Poco mossa oggi la sterlina che si mantiene poco sopra quota 1,57 dollari, nei pressi dei minimi a 8 mesi toccati settimana scorsa. Il bollettino trimestrale pubblicato oggi dalla Bank of England rimarca come il piano di acquisto di asset da 200 miliardi di sterline, avviato nel marzo 2009, ha avuto effetti “significativi” sul sistema finanziario britannico e sull’economia del Paese. Nel dettaglio il QE, basandosi su una serie differente di approcci analitici, ha avuto effetti positivi sul prodotto interno lordo tra l’1,5 per cento e il 2 per cento, e una maggiore inflazione compresa tra 0,75 e 1,5 punti percentuali. Il bollettino BoE rimarca comunque che “queste stime sono approssimative e l’impatto preciso del QE può variare a seconda delle circostanze in cui gli acquisti di asset vengono condotti”.