Forex: il dollaro sale ai massimi da inizio ottobre
Il no agli Eurobond e l’asta italiana spingono al ribasso l’euro che si conferma ai minimi da inizio ottobre nel cross con il greenback. Il day-after il nuovo nein all’emissione di titoli di debito comuni dell’Eurozona la moneta unica ha dovuto fare i conti con i risultati dell’asta di titoli a sei mesi ed a due anni del Tesoro italiano.
Il Bot semestrale ha visto il rendimento salire dal 3,535% registrato nell’asta dello scorso 26 ottobre al 6,504%. Si tratta del dato maggiore dall’introduzione dell’euro. In forte ascesa anche il titolo a due anni, il cui rendimento si è portato al 7,814%, dal 4,628% dell’asta precedente.
In questo momento l’eurodollaro scende dello 0,6% a 1,3242 dopo aver toccato un minimo di seduta a 1,3211. Il prossimo livello di supporto è individuabile a 1,3198. Stabile invece a 102,88 l’incrocio con la divisa nipponica. Nel corso dell’ottava il primo cross ha segnato un calo di 2 punti percentuali mentre il secondo è sceso dell’1%.
Massimi da inizio ottobre anche per il dollar index, l’indice che misura l’andamento del biglietto verde nei confronti di un basket di valute, che si porta a 79,6 (+0,6%). Il greenback beneficia del fatto che i recenti interventi per indebolire le rispettive valute messi in campo dalle autorità giapponesi e svizzere hanno ridotto il novero delle valute rifugio.
Poco fa indicazioni positive per la moneta unica sono arrivate dalle parole di Yves Mersch, il banchiere centrale lussemburghese e consigliere della Bce. Mersch nel preannunciare che la Bce potrebbe mettere in campo nuove misure, di durata superiore ad un anno, destinate ad incrementare la liquidità del sistema bancario, ha sostanzialmente confermato le indiscrezioni circolate negli ultimi giorni relative un’estensione temporale (a 2-3 anni) dei prestiti effettuati dalla Bce al sistema bancario.