Forex: la crescita del firewall sostiene l’euro, +10% per il cambio con lo yen nel Q1
L’incremento del firewall sostiene l’euro. Segno più per la moneta unica che beneficia dell’innalzamento del firewall europeo da 500 a 800 miliardi di euro. Oggi da Copenaghen l’Eurogruppo ha annunciato di aver portato il Fondo salva-Stati da 500 a 700 miliardi di euro. 500 saranno destinati al fondo di stabilità europeo (Esm, European stability mechanism) e 200 miliardi arriveranno dall’Efsf (European Financial Stability Facility). A questi vanno aggiunti i 49 miliardi del fondo europeo Efsm (European financial stability mechanism) ed i 53 miliardi delle linee di credito a Grecia, Irlanda e Portogallo.
Il totale messo in campo dalle autorità del Vecchio continente sale quindi a 800 miliardi anche se la forza di fuoco effettiva è di “soli” 500 miliardi, già giudicati da alcuni analisti insufficienti per proteggere le economie più grandi.
Ed a proposito di potenza di fuoco, oggi da Atene il premier Papademos ha fatto sapere che l’economia ellenica potrebbe aver bisogno di nuovi aiuti. “La Grecia potrebbe non avere accesso ai mercati anche se tutte le misure saranno adottate. Qualche forma di asssitenza finanziaria potrebbe essere necessaria”, ha detto il primo Ministro nel corso di un’intervista al Sole 24 Ore. In qualunque caso, “la Grecia farà tutto il possibile perché non sia necessario un terzo programma di aggiustamento” ha detto Papademos. Intanto il termine per aderire allo swap per coloro che detengono bond non appartenenti alla giurisdizione ellenica è stato prorogato al 4 aprile.
In questo momento l’eurodollaro quota in sostanziale parità a 1,3317 ed il saldo dei primi tre mesi evidenzia un incremento del 3%. “Il primo obiettivo al ribasso -ha commentato Vincenzo Longo di IG Markets- resta 1,3220, dove transita la trend line rialzista passante per i minimi del 20 e del 21 marzo. La resistenza al rialzo rimane invece collocata a 1,3380-1,34, in prossimità dei massimi di seduta”.
Sostanzialmente invariato anche l’incrocio con lo yen che scambia a 109,6. Il saldo dei primi 3 mesi dell’eurjpy segna una crescita di oltre il 10%, un aumento che non si vedeva dal quarto trimestre del 2000.
Indicazioni contrastanti dai dati macroeconomici arrivati dagli Stati Uniti nel pomeriggio. Sotto le attese l’indice di fiducia Pmi, sceso a marzo da 64 a 62,2 punti, ed il dato relativo i redditi personali, saliti dello 0,2% a febbraio (consenso +0,4%). Crescono invece le spese, che a febbraio hanno evidenziato un +0,8%, e la fiducia dei consumatori misurata dall’Università del Michigan, che a marzo, in versione definitiva, si è portata a 76,2 punti. In linea con le stime l’indice dei prezzi delle spese per consumi personali in versione “core”, depurato cioè delle componenti straordinarie, che ha messo a segno un rialzo mensile dello 0,1%.