Forex: la Catalogna spinge l’eurodollaro sotto 1,25
L’eurodollaro sotto quota 1,25 dollari. Nel corso della seconda parte le notizie in arrivo dalla Spagna hanno spinto il cambio eurodollaro in quota 1,2496, il nuovo minimo dal luglio 2010. In questo momento stiamo assistendo ad un lieve ribalzo ed il cross quota 1,2517 dollari. Nelle ultime 5 sedute l’incrocio ha perso due punti percentuali ed il saldo dell’ultimo mese è negativo per oltre il 5%.
Oggi la nuova spinta ribassista è arrivata dalla Catalogna, la regione più ricca della Spagna. Dopo le indiscrezioni circolate nel pomeriggio, il presidente Artur Mas ha ufficialmente richiesto la creazione di meccanismi di “mutualizzazione” del debito delle comunità autonome del Paese. Il Pil della Catalogna è pari ad un quinto di quello dell’intero Paese.
E sempre per quanto riguarda la Spagna, cresce la tensione sul comparto bancario. Secondo gli analisti Bankia necessiterebbe di fondi freschi per 15 miliardi di euro, ben al di là dei 9 miliardi messi in conto dal Ministro delle finanze de Guindos.
“L’impostazione di medio periodo rimane ribassista”, ha dichiarato Vincenzo Longo di IG Markets. Secondo Longo una boccata di ossigeno alla moneta unica potrebbe arrivare dai “dati macro statunitensi della prossima settimana (Pil e mercato del lavoro) che se dovessero risultare particolarmente deludenti incrementerebbero le possibilità di un nuovo piano di quantitative easing da parte della Federal Reserve”.
L’altro caso del giorno è rappresentato dallo strappo rialzista registrato ieri dal cambio euro/franco svizzero, salito improvvisamente in quota 1,2075. Secondo gli operatori il balzo potrebbe esser stato provocato dall’indiscrezione secondo cui il governo starebbe pensando di tassare i depositi in franchi svizzeri oppure da un più banale “fat finger” (un errore di digitazione).