Forex: i cali dei mercati azionari compromettono il recupero dell’euro
I rally di ieri e le indicazioni non proprio positive arrivate dal fronte macroeconomico statunitense penalizzano l’andamento dei mercati azionari e con essi il recupero della moneta unica, che in questo momento, dopo un massimo di seduta a 1,2453, scambia in calo dello 0,26% contro dollaro a 1,2333.
Per quanto riguarda gli Stati Uniti, dopo la revisione al ribasso del Pil al 3% annunciata ieri e le nuove richieste di sussidio in calo meno del previsto, anche i dati di oggi non hanno convinto pienamente il mercato. Prima dell’apertura di Wall Street il Dipartimento del Commercio statunitense ha reso noto che ad aprile le spese dei consumatori non hanno fatto registrare variazioni mentre i redditi sono cresciuti dello 0,4%; indicazioni deludenti anche dal Pmi, in calo a maggio a 59,7 punti, mentre hanno stupito in positivo i 73,6 punti della fiducia misurata dall’Università del Michigan in versione definitiva (73,3 punti per il dato preliminare).
Ma l’euro non è l’unica moneta che perde terreno contro la divisa statunitense: il dollar index, che misura l’andamento del greenback contro un paniere di valute, sale dello 0,35% a 86,49 punti. Resiste al recupero del biglietto verde lo yen, recentemente penalizzato dai guadagni delle piazze finanziarie e dalla ritrovata voglia di asset rischiosi, che scambia a 90,82 nell’usd/jpy (-0,15%) ed a 112,11 nel cross con l’euro (-0,33%).
Ad aprile l’indice dei prezzi al consumo giapponese ha registrato un calo di 1 punto e mezzo percentuale, segno che la deflazione resta uno dei maggiori problemi dell’economia del Sol Levante, ed il tasso di disoccupazione è salito al 5,1%. Indicazioni negative anche dalle spese dei consumatori, -0,7% congiunturale; maggiore delle stime invece il +4,9% annuo delle vendite al dettaglio.