Notizie Forex: la BoJ non ferma lo Yen, l’avversione al rischio spinge anche il franco svizzero

Forex: la BoJ non ferma lo Yen, l’avversione al rischio spinge anche il franco svizzero

30 Agosto 2010 15:39

Nonostante la Bank of Japan abbia messo in campo un programma di prestiti alle banche da 10 mila miliardi di yen (116 miliardi di dollari), portando a 30 mila miliardi di yen il suo programma di alleggerimento monetario a favore del sistema bancario, la divisa giapponese continua a rafforzarsi. Gli operatori non credono, almeno per ora, alle misure messe in campo dalla Banca centrale. In questo momento per acquistare un euro sono necessari 107,51 yen, con un calo di 1,38 punti percentuali rispetto alla precedente rilevazione, mentre l’incrocio dollaro/yen scende con un -0,69% nuovamente sotto quota-85 a 84,73. Il clima di avversione al rischio spinge in quota 1,3 la moneta unica contro il franco svizzero (eur/chf a 1,3003, -0,82%), nonostante Thomas Jordan della Swiss National Bank abbia annunciato di seguire l’andamento dei cross valutari da “molto vicino”.

Dopo un massimo di seduta a 1,2755, il cambio euro/dollaro in scia dei mercati finanziari scende di quasi lo 0,6% a 1,2691 ed il greenback, che sta beneficiando delle tensioni presenti sui mercati, guadagna terreno anche nel cable. Il cross gdp/usd scende dello 0,45% a 1,5464. Oggi la Camera di Commercio d’Oltremanica ha rivisto al rialzo le stime sul Pil 2010-2011. Per l’anno in corso l’economia è vista in crescita dell’1,7%, lo 0,4% in più rispetto alla precedente rilevazione mentre nel 2011 il Pil dovrebbe registrare un +2,2%, dal 2% precedente.

Indicazioni contrastanti invece dal fronte macro statunitense, con i redditi delle famiglie cresciuti a luglio dello 0,2% e le spese salite dello 0,4%; per entrambi i dati gli analisti avevano pronosticato un rialzo dello 0,3%. Dopo aver toccato il massimo da un anno a giugno al 6,2%, il tasso di risparmio si porta così al 5,9%. Arrivato anche l’indice dell’attività manifatturiera di Dallas, in calo a -13,5% ad agosto. Il dato è peggiore delle attese degli analisti che indicavano un -10%.