Notizie Forex: assestamento per l’euro dopo difficile inizio di settimana

Forex: assestamento per l’euro dopo difficile inizio di settimana

19 Aprile 2011 08:44

Torna il sereno sul mercato dei cambi dopo le fibrillazioni della vigilia. Il cross euro/dollaro viaggia in area 1,425 dollari, nei pressi dei livelli di chiusura della vigilia. Ieri la moneta unica europea aveva toccato un minimo a 1,4158 dollari sui timori legati alla possibile richiesta di ristrutturazione del debito da parte della Grecia. Timori sul fronte ellenico che hanno sovrastato la notizia del taglio dell’outlook sugli Stati Uniti da parte di Standard & Poor’s che ha comunque confermato il rating tripla A. Secondo l’agenzia di rating esiste “un rischio materiale” che i policy-maker americani non riescano a raggiungere un accordo su come affrontare le sfide a livello di budget nel medio e lungo termine entro il 2013 e questo potrebbe rendere il profilo fiscale degli Stati Uniti più debole rispetto alle altre economie che hanno la tripla A.

“Sulla bilancia del debito le preoccupazioni inerenti la capacità dell’Europa di far fronte alle proprie scadenze superano l’allarme per i conti Usa suonato da Standard and Poor’s e la conseguenze sono quelle di un indebolimento dell’Euro pronto a testare 1,4020 dollari prima e 1,40 poi in scia ai rumors secondo i quali la Grecia dovrà ristrutturare il suo debito prima della fine dell’estate”, rimarca Michael Hewson, analista di CMC Markets.

Atene avrebbe sondato il terreno chiedendo al Fondo Monetario Internazionale di considerare l’ipotesi di una ristrutturazione del proprio debito. In tal modo, il governo ellenico avrebbe più tempo a disposizione per tentare di sistemare i propri conti ed evitare così il rischio di default. Sull’ipotesi di una ristrutturazione del debito si è espresso oggi Juergen Stark, membro del consiglio esecutivo della Bce. Senza fare riferimento diretto alla Grecia, Stark ha rimarcato come una ristrutturazione risulterebbe estremamente costosa e non risolverebbe i problemi, andando anzi a impattare negativamente sul settore bancario dei Paesi e provocando un aumento del premio al rischio richiesto.