Notizie Notizie Italia Fmi taglia stime su crescita globale. Pil Italia visto in calo dell’1,5% nel 2013

Fmi taglia stime su crescita globale. Pil Italia visto in calo dell’1,5% nel 2013

16 Aprile 2013 13:55
Il Fondo Monetario Internazionale prende la forbice e taglia le stime di crescita globale per l’anno in corso. L’incertezza politica italiana è indicata come uno dei fattori di rischio nel breve termine per crescita globale attesa quest’anno del 3,3% rispetto al 3,5% indicato in precedenza. L’Fmi rimarca come l’economie periferiche dell’eurozona continuano a affrontare una pericolosa combinazione di bassa crescita, alti tassi di interesse, deficit e debito alto.
 
Ripresa debole nel 2014 per l’Italia, disoccupazione ancora in aumento
Il World Economic Outlook (Weo)  diffuso oggi stima per l’Italia una contrazione del Pil dell’1,5% rispetto al -1% pronosticato a inizio 2013. Confermato il +0,5% atteso per il 2014. Le nuove stime dell’istituto di Washington non tengono conto degli effetti dello sblocco dei pagamenti dei debiti della Pubblica amministrazione. Il tasso di disoccupazione è visto ancora in ascesa al 12% nel 2013 per portarsi fino al 12,4% il prossimo anno. L’Fmi vede le pressioni inflattive allentarsi con prezzi in salita del 2% quest’anno e dell’1,4% nel 2014.

Le nuove stime del Fmi risultano lievemente inferiori rispetto a quelle contenute nel Def del governo italiano che vedono quest’anno una contrazione del Pil dell’1,3% per poi risalire più vigorosamente il prossimo anno con un +1,3%.

Tagliate stime su Eurozona, alzate quelle sul Giappone
Secondo il Weo la crescita globale sarà quest’anno del 3,3% per poi salire a +4% il prossimo. Secondo il rapporto del Fmi la crescita sarà sostenuta dai Paesi emergenti (+5,3%), mentre la crescita delle economie avanzate sarà solo dell’1,2%, grazie soprattutto a Stati Uniti (+1,9%) e Giappone (+1,6%). Su quest’ultimo sono state alzate le stime sia relative al 2013 che al 2014 (+1,4%) grazie al recente stimolo messo in atto dalla Bank of Japan, da uno yen debole e da una più forte domanda interna. Debole invece la previsione sull’Eurozona, che quest’anno segnerà un -0,3% dal -0,1% stimato in precedenza.

 
Eurozona più avanti di Usa, Uk e Giappone su risanamento conti pubblici
Focalizzando l’attenzione sul percorso di risanamento dei conti pubblici, l’istituto di Washington sottolinea come  nell’area dell’euro i deficit sono già stati ridotti molto di più che in Giappone o negli Stati Uniti con il ritmo del risanamento scenderà a tre quarti di punti percentuale di PIL nel 2013 da quasi l’1,5% nel 2012. In particolare, Germania dovrebbe passare da un inasprimento strutturale a un leggero allentamento e l’Italia stringere di circa l’1% del PIL, giù dal 2,25% dello scorso anno. Nel Regno Unito, il consolidamento fiscale è visto ora più lento di quanto previsto in precedenza.