Fmi: Italia, sistema finanziario ancora vulnerabile, vietato abbandonare percorso riformatore
Gli stress test condotti dall’Fmi suggeriscono che il nostro sistema bancario è in condizioni “di resistere alle perdite” e che nell’ipotesi di uno scenario particolarmente negativo a 13 banche sarebbero necessari 6 miliardi di fondi freschi per rispettare i requisiti patrimoniali minimi previsti da Basilea 3 (common equity tier 1). Considerando invece il Tier1, 20 banche necessiterebbero di 14 miliardi.
Nel complesso le banche del Belpaese soffrirebbero per la bassa profittabilità e per il deterioramento della qualità dei crediti. L’alta quota di titoli di stato domestici, “espone gli istituti a perdite e a costi più alti di finanziamento nel caso in cui i rendimenti dei titoli di stato dovessero tornare a crescere”.
Fmi: crescita moderata senza riforme
Nonostante il ritorno alla crescita, stimata al +0,7% nel 2014 (+1% per l’esecutivo), non bisognerà abbandonare il processo riformatore. “Nel caso in cui il processo riformatore non dovesse continuare, la crescita è destinata a restare moderata nel medio termine”, riporta il Fondo nel suo “Article IV”.
Se da un lato l’austerity permetterà al deficit/Pil l’anno prossimo di scendere dal 3,2 al 2,1 per cento, la nota dolente è rappresentata dal debito che secondo le stime del Fmi nel 2013 e nel 2014 si attesterà rispettivamente al 132,3% e al 133,1% (132,9% e 132,8% per il governo). Le autorità italiane hanno intrapreso ”sostenuti aggiustamenti di bilancio” nonostante una congiuntura difficile e, grazie a uno dei surplus primari più elevati nell’area euro, “hanno rafforzato la fiducia”.
Una tirata d’orecchi arriva a causa dell’abolizione dell’Imu sulla prima casa, “che potrebbe compromettere gli obiettivi sui conti e fa poco per la ripresa”, e dell’instabilità politica che “rappresenta un rischio chiave alle prospettive economiche”. Il rilancio della crescita passa “per il miglioramento del mercato del lavoro, per l’apertura del settore dell’energia e per la liberalizzazione dei servizi”.