Fmi è con Bce su addendum. Regole più severe anche per banche più piccole
L’Fmi definisce incoraggiante il recente aumento delle vendite di Npl da parte delle banche italiane. Certo, il problema sussiste, visto che la presenza degli NPL rappresenta “un freno per la redditività e l’erogazione del credito per molti paesi”.
Detto questo, una nota positiva è che, come scrive l’Fmi nel suo rapporto Regional Economic Outlook sull’Europa, le grandi società di asset management preferiscono “grandi mercati degli Npl più redditizi come l’Italia”, piuttosto che mercati più piccoli.
Così come la Bce, il Fondo Monetario Internazionale non vuole tuttavia mollare la presa sul problema dei crediti deteriorati. Lo stock degli NPL è, d’altronde, “appena inferiore ai 1.000 miliardi di euro” a livello europeo.
Viene di conseguenza approvata la linea dura della Bce, tutta contenuta nell’addendum che ha alimentato tante critiche in Europa e, in particolare, in Italia.
Per l’istituzione di Washington, la proposta dell’Autorità di Vigilanza bancaria della Bce guidata da Daniele Nouy rappresenta “un progresso positivo”, meritevole di essere accolto con “un forte seguito”.
L’insieme delle regole più rigide sul fronte degli accantonamenti, secondo il Fondo, dovrebbe anzi essere applicato anche alle banche meno grandi, che non sono sorvegliate speciali della Banca centrale europea, anche se viene auspicata “la dovuta gradualità”.
Insomma, la Bce trova nell’Fmi un’alleata di tutto rispetto nella sua battaglia per rendere più severe le norme sui Non Performing Loans. C’è da dire inoltre che, nonostante i passi avanti che le banche italiane stanno compiendo per smaltire la mole dei crediti deteriorati, non va a loro il primato dello smobilizzo.
“Spagna e Irlanda totalizzano una ampia quota di queste riduzioni”, mentre nel caso dell’Italia la “recente accelerazione delle vendite di Npl è incoraggiante”.
Nella sua analisi, il Fondo Monetario Internazionale invita i paesi ad apportare anche modifiche alle leggi che disciplinano le procedure fallimentari e il recupero dei crediti e a migliorare le procedure giudiziarie, al fine di disporre di un sistema armonizzato che possa contribuire a sostenere lo sviluppo di “un mercato secondario” per gli NPL.