Finmeccanica parte alla conquista del Pentagono
Dopo giorni di indiscrezioni nella notte è stato ufficializzato l’accordo tra Finmeccanica e Drs Technologies, azienda statunitense leader nel settore dei servizi e dei prodotti elettronici integrati per la difesa.
Della conquista del Pentagono si parlava da qualche tempo, ma solo negli ultimi giorni c’è stata l’accelerazione decisiva. In dettaglio, si tratta di una fusione per incorporazione per una cifra complessiva pari a circa 5,2 miliardi di euro (3,4 miliardi di euro), compresa l’assunzione di 1,2 miliardi di indebitamento netto dopo la conversione anticipata delle obbligazioni convertibili di Drs, comporta un premio pari al 32% sulla quotazione media del titolo del gruppo a stelle e strisce sul mercato Nyse negli ultimi trenta giorni.
Un’operazione, quella conclusa con uno dei principali fornitori del Pentagono, che catapulta Finmeccanica nel mondo della difesa americana e gli permette di consolidare il proprio ruolo di protagonista a livello mondiale nell’ambito delle forniture di sistemi integrati per la difesa e sicurezza, inserendosi con un ruolo di primo piano anche nel mercato americano. Un partita non facile da chiudere visto che il colosso franco-tedesco Eads era sceso in campo, ma l’offerta messa sul piatto dal gruppo italiano, 81 dollari ad azione, è risultata essere quella vincente.
Le prime voci sull’acquisizione erano state anticipate prima dal Wall Street Journal, poi seguite a ruota da quelle pubblicate dal Financial Times, che nei giorni scorsi aveva anticipato che il deal sarebbe stato chiuso già questa settimana. E così è stato. I consigli di amministrazione di Finmeccanica e Drs hanno approvato i termini dell’accordo. L’acquisizione di Drs sarà effettuata mediante una fusione inversa, attraverso la costituzione da parte di Finmeccanica di una società di diritto statunitense che sarà fusa in Drs, con conseguente delisting di quest’ultima.
“Questo accordo – spiega Pier Francesco Guarguaglini, numero uno di Finmeccanica – testimonia la capacità del gruppo di far valere la propria tecnologia di eccellenza in tutto il mondo. Costituisce inoltre un’ulteriore opportunità di crescita, in particolare in un Paese come gli Stati Uniti che rappresenta il più significativo mercato della difesa e della sicurezza. L’operazione rappresenta poi la prosecuzione naturale della nostra strategia di investimento ed espansione nei mercati britannici e americani”.