Fiat: Sergio Marchionne lascerà nel 2018. Elkann: abbiamo candidati forti
Sergio Marchionne lascerà la guida di Fiat a fine 2018, quando verrà portato a termine il piano quinquennale che fissa come obiettivo ambizioso la vendita di 7 milioni di auto a livello globale. La conferma è arrivata dallo stesso Marchionne in un’intervista concessa a Bloomberg Businessweek, uscita all’indomani dell’approvazione di Borsa Italiana e Nyse alla quotazione delle azioni FCA a partire da lunedì 13 ottobre. Un momento storico: dopo 111 anni il listino azionario italiano perderà il titolo Fiat, uno dei punti di riferimento di Piazza Affari.
Marchionne prese in mano le redini di Fiat nel giugno del 2014 ed ora si prepara allo sbarco a Wall Street, il coronamento della fusione con Chrysler approvata dall’assemblea dello scorso agosto. La nuova sfida, che sarà sostenuta da investimenti per 48 miliardi di euro, prevede due grandi scommesse: il rilancio di Alfa Romeo e lo sviluppo del brand Jeep al di fuori dei confini statunitensi con l’obiettivo di vendere 1,9 milioni di modelli a fine piano. “Senza dubbio farò qualcos’altro”, ha dichiarato Marchionne nell’intervista aggiungendo che “ci sono una serie di cose che il prossimo Ceo farà che sono totalmente diverse da quello che faccio”.
Sicuramente Sergio Marchionne non verrà sostituito da John Elkann, il presidente del Lingotto. “La cosa più importante è la chiarezza”, spiega Elkann a Bloomberg Businessweek nel suo ufficio torinese. “Abbiamo una serie di candidati forti”, ha aggiunto il presidente senza fare alcun nome. I nomi però inizieranno inevitabilmente ad uscire ed i primi sono Richard Tobin (Ceo di CNH Industrial), Alfredo Altavilla (european chief di Fiat), Mike Manley (capo del brand Jeep) e Cledorvino Belini, numero uno di Fiat in Brasile.