Ferrari: utile netto vola del 20% nel I semestre, bene i ricavi su del 7%

Ferrari ha archiviato il primo semestre del 2013 con un utile netto in crescita del 20% a 116,2 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. In aumento del 7,1% annuo i ricavi che si sono attestati a 1.177 milioni di euro mentre l'utile della gestione ordinaria è ammontato a 176 milioni, mettendo a segno un progresso del 22%. Le vetture omologate consegnate alla rete sono state 3.767, con una crescita del 2,8%, più lenta rispetto a quella del primo trimestre. La posizione finanziaria industriale netta è la migliore di sempre: 1.220 milioni di euro, con investimenti sul prodotto estremamente elevati e un flusso di cassa netto, generato nella prima metà dell'anno, pari a 189 milioni.
Gli Stati Uniti continuano a crescere (+9%) con 1.048 vetture omologate consegnate, incluso il Canada. Nonostante la decisione di ridurre le vendite, le previsioni a breve termine suggeriscono alla casa di Maranello un ulteriore seppur lieve aumento nei prossimi mesi per evitare un allungamento della lista d'attesa oltre i due anni. In Europa la Gran Bretagna diventa il primo mercato del Continente (+6% con 415 vetture consegnate), sorpassando almeno temporaneamente la Germania che con 388 consegne conferma (+1%) i numeri del 2012. Nessuna sorpresa dall'Italia, in persistente diminuzione con 116 vetture, un numero che rappresenta ormai soltanto il 3% dei volumi totali. Incrementi a doppia cifra in Medio Oriente (+39%, 264 vetture) e in Giappone che con le 172 consegne di questo primo semestre (+28%) torna vicino ai livelli antecedenti la recente crisi economica. Rallenta invece la Grande Cina (Repubblica Popolare Cinese, Hong Kong e Taiwan) dopo anni di crescita impetuosa. Sono state quasi 350 le vetture vendute - cinquanta in meno rispetto allo scorso anno - in virtù principalmente della decisione di diminuire le consegne a Hong Kong, un mercato che era salito molto negli ultimi tempi, e dei timori per un inasprimento delle politiche fiscali sui beni di lusso.
"Anche in questo primo semestre del 2013 la Ferrari fa registrare ottimi risultati. Due mesi fa abbiamo preso una decisione strategica i cui effetti si vedranno meglio nel prossimo semestre ma già oggi ci sono le prime indicazioni", ha commentato Luca di Montezemolo. "Ad un aumento di poco più del 2% dei volumi si associa una crescita del 20% del risultato operativo, che è e resta il nostro vero obiettivo insieme all'esclusività e al mantenimento del valore delle nostre vetture nel tempo".
Gli Stati Uniti continuano a crescere (+9%) con 1.048 vetture omologate consegnate, incluso il Canada. Nonostante la decisione di ridurre le vendite, le previsioni a breve termine suggeriscono alla casa di Maranello un ulteriore seppur lieve aumento nei prossimi mesi per evitare un allungamento della lista d'attesa oltre i due anni. In Europa la Gran Bretagna diventa il primo mercato del Continente (+6% con 415 vetture consegnate), sorpassando almeno temporaneamente la Germania che con 388 consegne conferma (+1%) i numeri del 2012. Nessuna sorpresa dall'Italia, in persistente diminuzione con 116 vetture, un numero che rappresenta ormai soltanto il 3% dei volumi totali. Incrementi a doppia cifra in Medio Oriente (+39%, 264 vetture) e in Giappone che con le 172 consegne di questo primo semestre (+28%) torna vicino ai livelli antecedenti la recente crisi economica. Rallenta invece la Grande Cina (Repubblica Popolare Cinese, Hong Kong e Taiwan) dopo anni di crescita impetuosa. Sono state quasi 350 le vetture vendute - cinquanta in meno rispetto allo scorso anno - in virtù principalmente della decisione di diminuire le consegne a Hong Kong, un mercato che era salito molto negli ultimi tempi, e dei timori per un inasprimento delle politiche fiscali sui beni di lusso.
"Anche in questo primo semestre del 2013 la Ferrari fa registrare ottimi risultati. Due mesi fa abbiamo preso una decisione strategica i cui effetti si vedranno meglio nel prossimo semestre ma già oggi ci sono le prime indicazioni", ha commentato Luca di Montezemolo. "Ad un aumento di poco più del 2% dei volumi si associa una crescita del 20% del risultato operativo, che è e resta il nostro vero obiettivo insieme all'esclusività e al mantenimento del valore delle nostre vetture nel tempo".