Ferrari: il trimestre è da record, ma la nuova guidance non esalta il mercato

Frenata per Ferrari in coincidenza con l’uscita dei conti del terzo trimestre. Dopo i continui record toccati in Borsa (+117% negli ultimi 12 mesi), va in scena il classico “sell on news” dopo la diffusione di conti record accompagnati dall’attesa revisione al rialzo della guidance. I primi commenti a caldo vedono qualcuno storcere il naso sulla nuova guidance, abbastanza conservativa.
Il titolo Ferrari è arrivato a cedere oltre il 3% dopo i conti e ora scende dell’1,4% a 102,3 euro. Da inizio anno Ferrari segna un balzo dell’87% (+117% la performance a 12 mesi).
L’utile netto adjusted di Ferrari nel terzo trimestre dell’anno è stato di 141 milioni di euro, facendo registrare un aumento di 28 milioni (+24%) rispetto all’analogo trimestre del 2016. Il consensus Bloomberg sugli utili era fermo a 128,7 mln. I ricavi netti si sono attestati a 836 milioni, con un incremento del +6,7% (+9,3% a cambi costanti, soprattutto a causa dell’indebolimento del Dollaro Usa rispetto all’Euro) rispetto al Q3 2016. leggermente oltre le attese anche l’ebitda adj a 266 mln (consensus a 251 mln). Nel terzo trimestre del 2017 le vetture consegnate hanno raggiunto le 2.046 unità, con un incremento di 68 unità o del 3,4% rispetto all’anno precedente. L’indebitamento industriale netto è sceso a 485 milioni.
Sui 9 mesi l’utile netto adj è di 401 mln (+35%), con ricavi per 2,577 mld (+14%) ed ebitda di 788 mln (+25%).
Alzate stime su ebitda e ricavi 2017, non quella sulle consegne
Il gruppo Ferrari ha rivisto al rialzo le sue prospettive per il 2017 con ricavi netti a circa 3,4 miliardi (in aumento rispetto ai 3,3 miliardi indicati in precedenza. L’ebitda adjusted è invece atteso a 1 miliardo, in aumento rispetto ai 950 milioni della precedente guidance. Confermati invece i numeri sulle consegne, attese a circa 8.400 unità, incluse le supercar. L’indebitamento industriale netto è visto sotto i 500 milioni, in calo rispetto ai circa 500 mln indicati prima (è inclusa una distribuzione ai possessori di azioni ordinarie ed esclusi potenziali riacquisti di azioni).