Fed mantiene tassi fermi, ma si prepara a ridurre bilancio già a settembre
Nessun cambiamento nella politica monetaria della Federal Reserve, almeno per il momento. Ieri sera la banca centrale americana ha, come da attese, lasciato i tassi di interesse fermi nel range 1-1,25%, ma si starebbe preparando a ritirare le misure messe in campo finora, forse già a settembre. Nel comunicato diffuso al termine del Federal Open Market Committee, l’istituto centrale Usa ha smorzato le aspettative di un rialzo del costo del denaro nel breve termine, con i recenti dati sull’inflazione più deboli del previsto, mentre ha fatto sapere che la riduzione del bilancio avverrà “relativamente presto”, modificando la sua precedente affermazione che inizierà “quest’anno”. Un cambiamento che ha rafforzato le aspettative degli analisti per una normalizzazione del bilancio, schizzato a 4.500 miliardi di dollari, già a settembre.
“Crediamo che nella riunione di settembre la Fed annuncerà formalmente la riduzione del proprio bilancio con inizio nel mese di ottobre”, afferma James Knightley, chief international economis di ING. D’accordo il collega Antoine Lesné, responsabile Emea ETF strategy per Spdr: “Con un’inflazione ancora bassa l’attenzione è tutta rivolta al meeting di settembre per l’avvio ufficiale della riduzione del bilancio”.
La vera incognita è l’inflazione. I prezzi negli Stati Uniti restano infatti sotto l’obiettivo del 2% fissato dalla Fed e se nei prossimi mesi non mostreranno segnali di rialzo la stretta monetaria potrebbe essere posticipata ancora. Al momento, gli analisti vedono ancora possibile un rialzo dei tassi di interesse a dicembre. “Il rialzo dei tassi a dicembre – prosegue Lesné – è ancora probabile, ma è necessario che l’inflazione si riprenda. Questo vuol dire che, per adesso, la Fed sta ancora attuando una politica accomodante che non dovrebbe avere un impatto negativo sugli asset di rischio, permettendo di focalizzarsi sui dati economici e sulle trimestrali delle società di questa settimana”.