Fed: l’euro sale in attesa della Fed
Tutti in attesa della Fed. Al di là della scontata conferma del costo del denaro gli operatori si aspettano novità dal fronte quantitative easing, il piano di immissione di liquidità destinato a terminare a metà della prossima settimana. Secondo gli analisti Bernanke rivedrà al ribasso le stime di crescita della prima economia ed in questa cornice potrebbe presentare nuove misure non convenzionali.
L’eurodollaro in questo momento quota in rialzo a 1,4426 mentre il cross con lo yen sale a 115,55. Il biglietto verde, che vede il dollar index stabile a 74,5 punti, risulta indebolito anche nel cross con lo yen, che con un calo dello 0,2% a 80,050 fa tornare d’attualità un possibile intervento delle autorità per indebolire lo yen, che più che per meriti propri è spinto al rialzo dalla debolezza altrui. Secondo Jp Morgan l’incrocio starebbe per tornare in quota 78 mentre Commerzbank pronostica nuovi record, dopo quelli post-terremoto a 76,25, in quota 75 yen.
Sul fronte europeo è sempre la Grecia a monopolizzare l’attenzione degli operatori. Nonostante il voto di fiducia al Papandreou-bis la situazione all’ombra del Partenone continua ad essere potenzialmente esplosiva. Oggi il cancelliere tedesco Angela Merkel ha nuovamente invitato l’esecutivo di Atene a proseguire sul piano di riforme, anticipando che il summit Ue non prenderà alcuna decisione concreta sulla Grecia.
Poco fa sono arrivati i dati relativi la fiducia dei consumatori di Eurolandia a giugno, sostanzialmente stabile a -10 punti, ed i prezzi delle abitazioni statunitensi misurati dalla Federal Housing Finance Agency, che ad aprile hanno messo a segno un rialzo dello 0,8%, decisamente migliore rispetto al -0,2% dei pronostici.
E chiudiamo con la sterlina, penalizzata dalle minute della Bank of England. Dai verbali dell’ultima riunione del board è emerso che la decisione di confermare il costo del denaro ai minimi storici è stata presa con una maggioranza schiacciante: 7-2. Un dato che evidenzia come il costo del denaro resterà ai livelli attuali, causa la debolezza della congiuntura economica d’Oltremanica, ancora per parecchio tempo. Il cross sterlina dollaro risulta in flessione di mezzo punto percentuale a 1,6133 mentre l’euro sterlina sale dello 0,9% a 0,8942.