Fed alza tassi, Powell apre a opzione rialzi meno aggressivi. Wall Street non è convinta: DJ -500 punti, Nasdaq -3,2%
Mercati Usa in preda a forti oscillazioni dopo le dichiarazioni di Jerome Powell, il presidente della Federal Reserve (Fed), successive all’annuncio sui tassi Usa, che sono stati alzati oggi di 75 punti base, come da attese, per la quarta volta consecutiva.
Con la sua stretta monetaria, volta a far rientrare la crescita dell’inflazione negli Stati Uniti, la Fed ha alzato i tassi dal range compreso tra il 3% e il 3,25% al nuovo range compreso tra il 3,75% e il 4%.
Alle 20.45 circa ora italiana, il Dow Jones crolla di oltre 500 punti, lo S&P 500 arretra di oltre il 2% e il Nasdaq registra un tonfo superiore a -3%, attorno a -3,2%.
Powell ha avvertito che sarebbe “prematuro” parlare di una pausa nella fase rialzista dei tassi: dichiarazione, questa, che ha zavorrato la borsa Usa, in una sessione caratterizzata da forti oscillazioni. Oscillazioni che non hanno risparmiato il mercato del reddito fisso, con i tassi dei Treasuries Usa a 10 anni che sono scivolati al di sotto della soglia del 4%, al 3,97%, dopo aver viaggiato al di sopra del 4% all’inizio della sessione, per poi riconquistare e tornare a superare la soglia psicologica.
A far capitolare i rendimenti è stata la frase di Powell, secondo cui “il momento in cui rallentare il ritmo dei rialzi (dei tassi) potrebbe presentarsi in occasione del prossimo meeting o in quello successivo”. Di questo momento, ha precisato il timoniere della Fed, comunque “si discuterà nella prossima riunione”.
In generale, le dichiarazioni sono apparse tuttavia contrastate, dando ragione sia a chi ritiene che la Fed sia sul punto di alzare i tassi a un ritmo inferiore ai 75 punti base, sia a chi crede in ulteriori strette monetarie aggressive, volte a spegnere la fiammata dell’inflazione:
“Sono contento del fatto che ci siamo mossi così velocemente come abbiamo fatto – ha detto Powell, ricordando che, dal mese di marzo, i tassi sono stati alzati di 3,75 punti percentuali – e non credo che abbiamo alzato i tassi in modo eccessivo”.
La frase che ha fatto sperare inizialmente Wall Street è stata quella secondo cui “le aspettative sull’inflazione di lungo termine si sono mosse verso il basso”. Ma Powell ha anche detto di ritenere che “l’indice dei prezzi al consumo (CPI) e i dati relativi al mercato del lavoro lasciano pensare che il tasso terminale sarà più alto di quanto previsto in precedenza”.