Fantasmi di fine anno: petrolio, rublo e Grecia
Dei tre fantasmi che hanno aleggiato sui mercati nelle ultime settimane, uno solo rimane attualmente in campo: la debolezza delle quotazioni petrolifere. Gli altri due rimangono dietro le quinte. Il primo, il rialzo dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve, è stato messo in stato di quiescenza dalla Federal Reserve. "L'approccio lento al rialzo dei tassi di interesse - commenta Michael Hewson, chief market analyst di CMC Markets UK - ha spinto l'azionario americano su nuovi massimi". Il secondo fantasma, quello dell'elezione del presidente greco, è stato quasi ignorato dalle Borse. Tuttavia potrebbe riapparire ben presto sulla scena. Una mancata elezione entro il 29 dicembre di Stavros Dimas, ex-commissario europeo candidato dalla maggioranza, porterebbe a elezioni anticipate a inizio 2015. Ne seguirebbe una fase di instabilità ben poco salutare per i mercati europei. Il terzo fantasma rimane sulla scena ma fa un po' meno paura di prima. Le quotazioni del barile di petrolio sembrano aver trovato un pavimento alla discesa. "Almeno nel breve termine - precisa Hewson - questa stabilizzazione potrebbe mitigare i timori che ulteriori discese causino elevate perdite ai produttori di petrolio caratterizzati da un elevato grado di indebitamento". L'oro nero rimane comunque un sorvegliato speciale: "Se il calo delle quotazioni dovesse riprendere la conseguente instabilità coinvolgerebbe paesi come Venezuela, Angola, Nigeria, Ecuador, per non dire della Russia". Strettamente legato al tema del petrolio è inoltre l'andamento del rublo "il quale continua a rimanere sotto pressione nonostante il rialzo dei tassi di interesse (650 punti base) effettuato settimana scorsa dalla Banca centrale russa. Le parole del presidente russo Putin nel corso della conferenza stampa di giovedì scorso non sono apparse concilianti verso i partner occidentali i quali, d'altronde, hanno allontanato la possibilità di un allentamento delle sanzioni. Anzi, gli Stati Uniti hanno approvato nuovi e più duri provvedimenti insieme a un pacchetto di aiuti militari da 350 milioni di dollari per l'Ucraina".