Notizie Notizie Mondo Facebook: interessante, sì. Ma a che prezzo?

Facebook: interessante, sì. Ma a che prezzo?

3 Febbraio 2012 08:50

Pubblichiamo una visione alternativa sulla prossima quotazione di Facebook. Il commento, di cui riprendiamo ampi stralci, è di Ian Warmerdam, co-manager dei fondi Henderson Global Technology e Henderson Horizon Global Technology.

Anche se c’è grande entusiasmo e attesa per questa notizia (la quotazione in Borsa di Facebook, ndr), resta impossibile per noi avere un’opinione di investimento precisa. 

Non è perché non crediamo nella forza dell’attuale trend positivo che stanno vivendo i social media (in effetti ci crediamo molto) o perché non crediamo nella posizione competitiva di Facebook (chiaramente dominante, fortemente distanziata rispetto ai competitors).La grande pubblicità che circonda la crescita straordinaria di Facebook produce titoli molto attraenti sui giornali ma è solo quando si possono considerare attentamente i più prosaici aspetti relativi al profitto, alle perdite e ai documenti di bilancio in relazione al valore di mercato che si possono prendere le vere decisioni di investimento. E al momento abbiamo solo dei vaghi dettagli.

Il problema è dunque nei dettagli. Per quanto la prospettiva di crescita di Facebook appaia attraente, rimaniamo comunque prudenti. Il tam-tam che circonda i social media in generale,e Facebook in particolare, è talmente alto che un entry point davvero interessante (in termini di valutazione) potrebbe non essere raggiungibile. Come abbiamo visto molto spesso nella storia della tecnologia un “hypecicle” di solito racchiude un nuovo ed entusiasmante progresso tecnologico. Dobbiamo solo andare un po’ indietro con la memoria per ricordare l’entusiasmo dei mercati finanziari attorno alla crescita di internet, delle nano-tecnologiee delle tecnologie solari, solo per citarne alcune. Sono tutti mercati con possibilità reali di crescita a lungo termine, ma sono stati tuttisoggetti a periodi di grande pubblicità che hanno colpito duramente i ritorni degli investitori imprudenti.  L’analisi dell'”hype cicle” è parte integrante del processo di selezione all’interno del team technology:preferiamo entrare in un secondo momento – quando l’onda di entusiasmo è passata, le prospettive di crescita rimangono forti e le valutazioni sono diventate più interessanti. Crediamo fortemente nel trend dei social-media e vorremmo davvero investire in Facebook – ma solo al giusto prezzo.