Exploit Poste Italiane: massimi storici e attacco ai 10 mld di capitalizzazione, per JPM può salire di un altro 20%
Pioggia di giudizi positivi su Poste Italiane che ha aggiornato oggi i suoi massimi storici arrivando a quota 7,48 euro, con un balzo giornaliero del 2% circa sotto la spinta delle promozioni arrivate sia da Jp Morgan che Equita. Non lontana la soglia dei 10 miliardi di capitalizzazione (9,7 mld) che fanno di Poste una delle blue chip di maggior peso del listino milanese in virtù del rally di oltre il 22% nell’ultimo anno.
Nell’ultimo mese le quotazioni sono balzate di circa 1 euro (6,46 euro il livello dello scorso 13 febbraio) sotto la spinta soprattutto della calda accoglienza al piano strategico quinquennale presentato a fine febbraio.
Analisti positivi, focus su ambiziosa politica dividendi
Oggi JP Morgan ha alzato il giudizio da neutral a overweight con prezzo obiettivo salito a 9 euro. Rispetto ai livelli attuali il potenziale upside risulta quindi di oltre il 20%, ma potrebbe andare oltre con target a 10,2 euro se la guidance dettata dal management fosse centrata. A detta della casa d’affari statunitense la guidance del gruppo guidato da Matteo Del Fante è ambiziosa, con le principali sfide legate a sostenibilità dei dividendi e outlook per la crescita. Quest’anno gli azionisti potrebbero portare a casa un dividend yield del 6%, sostenibile alla luce dei flussi di cassa.
Miglioramento del giudizio anche da parte di Equita Sim, passata da hold a buy (target price a 8,1 euro), che a seguito del roadshow di presentazione del piano ritiene che il gruppo possa contare su buffer per raggiungere i target indicati (1 mld di utile al 2018 e 1,2 mld al 2022 con crescita annua del dividendo del 5%). Equita rimarca come le valutazioni di Poste siano ancora contenute (10 volte il P/E 2018 rispetto alla media dei peer di 10-16 volte) a cui si abbina un profilo di rischio inferiore agli altri finanziari.