Eurozona: l’Fmi caldeggia una maggiore integrazione fiscale per prevenire altre crisi
Nuova esortazione all’eurozona da parte del Fondo Monetario Internazionale (Fmi) per un’accelerazione nel processo di integrazione fiscale. Secondo l’istituto di Washington una più profonda integrazione fiscale nella zona euro può correggere le debolezze dell’architettura del sistema, rendono la zona più resistente alle crisi future e fornire credibilità a lungo termine delle misure già adottate.
La possibile creazione di un’autorità centrale di bilancio per l’area euro entrerà con ogni probabilità nel vivo del dibattito tra i leader dell’eurozona nei prossimi mesi. Il nodo principale da sciogliere è la resistenza di alcuni Paesi, Germania, in primis, contrari a possibili mutualizzazioni dei debiti pubblici e sobbarcarsi in futuro eventuali nuovi oneri legati alla mancati disciplina fiscale di alcuni Paesi. Tra le conclusioni del Consiglio europeo dello scorso giugno si accennò alla necessità di predisporre alcuni meccanismi di solidarità con la Francia che caldeggia la creazione di un bilancio unico della zona euro, mentre i tedeschi preferiscono una soluzione soft con risorse economiche da utilizzare per appplicare riforme in Paesi in difficoltà.
L’istituto guidato da Christine Lagarde non manca di rimarcare che l’approccio adottato finora nell’affrontare la crisi è stato costoso, non solo in termini di assistenza finanziaria diretta, ma anche in termini di perdita di produzione e un aumento della disoccupazione.