Euroscettici: i partiti che spaventano Bruxelles nelle prossime elezioni europee
Il fronte degli Euroscettici è ormai molto ampio e ha assunto i contorni di un movimento politico di dimensioni importanti, che dopo il voto del referendum svizzero sull’immigrazione ha acquisito ancora più forza trovando nuovi spunti per attaccare un sistema che, nei fatti, sembra piuttosto difettoso. L’Europa sta inoltre attraversando un periodo particolarmente delicato perché tra tre mesi circa, il 25-28 maggio prossimo, si terranno le elezioni europee e sarà importante capire quale fronte avrà la meglio, perché su quella base si potranno capire i nuovi sviluppi della politica europea.
Il fronte degli Euroscettici è rappresentato principalmente da partiti schierati a destra, nella destra più nazionalista, fatta eccezione per l’Italia dove, a parte la Lega Nord, uno dei fronti più attivi contro l’Euro è il Movimento 5 Stelle guidato da Beppe Grillo. E’ importante capire quali sono i partiti maggiormente coinvolti e la loro nazione di appartenenza, per avere un quadro completo sugli scenari che potrebbero aprirsi alle prossime elezioni europee del 25-28 maggio.
Francia – Front National
E’ forse la nazione dove gli Euroscettici sono più attivi. Qui vengono guidati da Marine Le Pen con il partito del Front National. Marine Le Pen è da sempre impegnata nella lotta contro l’Euro e contro le politiche imposte dalla Banca Centrale Europea che hanno fatto in modo, secondo il suo pensiero, di portare la Francia in una condizione di disagio economico come non si vedeva da tempo. Per il politico francese, figlia di Jean Marie Le Pen, la soluzione ai problemi del suo Paese è solo l’uscita dal regime della moneta unica europea e a una restrizione dell’immigrazione, attualmente libera tra i Paesi dell’Unione. Alle ultime elezioni il Front National ha ottenuto il 17% dei consensi.
Olanda – Partij voor de Vrijheid
Sulla falsa riga delle politiche proposte da Marine Le Pen si trova Geert Wilders, leader politico del partito Partij voor de Vrijheid, che nel suo Paese è noto per le grandi capacità oratorie. La differenza tra i due leader politici è che, se la Le Pen arriva da un’istruzione politica schierata verso la destra più estrema, Wilders ha alle spalle un passato più conservatore e moderato. Stando ai sondaggi, il partito di Wilders attualmente ha dalla sua parte il 20% degli elettori olandesi e se questi risultati dovessero trovare conferma alle consultazioni, il Partij voor de Vrijheid diventerebbe la prima forza politica in Olanda.
Le Pen e Wilders si sono anche alleati per partecipare alle elezioni europee di maggio, fondando l’Alleanza Europea per la Libertà a cui sarebbero pronti ad aderire gli euroscettici svedesi, belgi e austriaci, oltre all’italiana Lega Nord.
Gran Bretagna – United Kingdom Independence
Il fronte euroscettico è molto attivo anche oltre la Manica, dove Nigel Farage è alla guida dell’UKIP, che non ha mani nascosto il suo desiderio di un’uscita dello Stato dall’Unione Europa, sebbene la Gran Bretagna non abbia mai aderito alla moneta unica. Alle ultime elezioni il partito ha ottenuto un discreto 23% di consensi.
Austria – Freiheitliche Partei Österreichs
Anche in Austria gli euroscettici sono numerosi e benvoluti dal popolo. Heinz-Christian Strache è alla guida del Freiheitliche Partei Österreichs che nelle ultime consultazioni per rinnovare il parlamento nazionale ha ottenuto una percentuale di consensi superiore al 20% ed oggi, dopo meno un anno, i consensi sono saliti al 25% stando ai sondaggi.
Belgio – LDD
Il Belgio conta due importanti partiti che vanno contro le politiche dittatoriali di Bruxelles filo tedesche. Il LDD è guidato da Jean-Marie Dedecker e alle ultime elezioni europee ha ottenuto un seggio nel parlamento.
Svezia – Sverigedemokraterna
Nell’estrema destra svedese spicca questo partito contrario da sempre all’euro; Stoccolma non ha mai voluto aderire alla moneta unica e questo partito, dopo le rivolte popolari delle periferie delle maggiori città, ha ottenuto ancora più consensi.
Grecia – Alba Dorata
Non è certamente uno dei partiti più amati del Paese, ma è quello più attivo contro le politiche europee causa, secondo alcuni, del disordine economico e della forte crisi interna del Paese.
Il leader politico, Nikólaos Michaloliákos, attualmente è recluso a causa degli scontri causati dal movimento nei mesi scorsi. Alle ultime elezioni il partito ha ottenuto il 7% dei consensi.