L’Eurogruppo si riunisce a Bruxelles. Sul tavolo Grecia e fondo salva-Stati
Oggi alle 17 i ministri delle Finanze dell’area Euro si riuniranno a Bruxelles. Sul tavolo i temi saranno diversi: il buon esito dell’adesione allo swap di titoli greci è infatti solo il primo passo verso la soluzione di uno scenario che richiede un complicato reticolo di misure per essere riportato alla normalità.
A Bruxelles per approvare gli aiuti alla Grecia
All’ordine del giorno, la stessa Atene che, dopo il sacrificio degli swap, attende ora di ricevere gli agognati 130 miliardi di euro degli aiuti internazionali. Il via libera agli aiuti è stato dato venerdi scorso, dopo la notizia che l’adesione volontaria allo scambio dei titoli di Stato ellenici – che implica una perdita di valore di oltre il 53% – si è collocata ampiamente nel range fissato dal governo ellenico del 75-90%. Per l’adesione volontaria allo swap di titoli greci sotto altre giurisdizioni c’è ancora tempo fino al 23 marzo. Per coloro che non avranno aderito spontaneamente al programma, invece, questo scatterà lo stesso in maniera automatica. Soddisfazione da parte del governo greco, che dice di non temere l’obbligo di rimborso dei Cds stabilito dall’Isda, in presenza dell’accertato “credit event” ellenico. E soddisfazione anche da parte del presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Junker, che ha affermato come in Grecia ci siano ormai tutte le condizioni per l’accesso agli aiuti, che l’Europa erocgherà sotto forma di obbligazioni del fondo salva-stati EFSF.
Sul tavolo il rafforzamento di ESFS e ESM
Proprio quest’ultimo, insieme al meccanismo di stabilità europeo ESM che lo sostituirà durante l’estate, sarà un altro dei punti all’attenzione dell’Eurogruppo di oggi. La discussione verterà sull’entità delle risorse da destinare ai fondi di salvataggio diretti ai Paesi dell’area Euro in difficoltà. Una discussione su cui la Germania ha sempre temporeggiato, contraria com’è all’aumento dei fondi a disposizione per questo scopo. Un rafforzamento del “firewall” europeo oltre gli attuali 500 miliardi di euro tuttavia è visto come segno di buona volontà da parte dei Paesi extra-Ue, che decideranno di intervenire nel sostegno dell’Eurozona attraverso il Fondo Monetario Internazionale, che alla fine di aprile deciderà quali e quanti fondi stanziare a vantaggio del Vecchio continente.
Conti della Spagna sorvegliati speciali
Un altro tema spinoso che potrebbe emergere nell’Eurogruppo odierno è la questione dei conti pubblici spagnoli. La situazione tra Eurozona e governo iberico è infatti tesa, da quando il premier Mariano Rajoy ha annunciato – senza comunicazioni agli altri capi di Stato e di Governo europei – che il nuovo target del deficit/Pil spagnolo è del 5,8%, ben al di sopra del 4,4% concordato dal predecessore Zapatero. La situazione, secondo il portavoce della Commissione Ue, è “seria e grave” e va monitorata attentamente per una corretta valutazione. I conti pubblici iberici potrebbero essere quindi i prossimi sorvegliati speciali dell’Unione Europea.