L’eurodollaro ritraccia nella seconda parte
Seduta a due velocità per l’eurodollaro. Dopo esser salito in quota 1,33 in corrispondenza del giro di boa (livello massimo dal 19 giugno), nella seconda parte il cambio tra la moneta unica e il biglietto verde ha ritracciato e in questo momento passa di mano a 1,3253, sostanzialmente in linea con il dato precedente.
Tra i fattori rialzisti che hanno guidato il cross nel corso della mattina troviamo il dato sulla fiducia in Europa, salita a luglio ai massimi da 15 mesi a 92,5 punti, e i risultati dell’asta di titolo a 5 e 10 anni indetta dal Tesoro italiano. Segno meno per i rendimenti: nel caso del quinquennale è passato dal 3,47 al 3,22 per cento mentre il titolo a 10 anni ha visto il dato scendere dal 4,55 al 4,46%.
Indicazioni contrastanti sono invece arrivate dalla domanda che per il 5 anni ha superato l’offerta di 1,36 volte, in miglioramento rispetto al bid-to-cover di 1,3 fatto registrare il mese scorso, mentre nel secondo è stata 1,32 volte, contro le 1,46 precedenti. Con l’asta odierna, il nostro Paese ha già coperto l’80% del fabbisogno 2013.
Nel corso del pomeriggio l’incrocio eur/usd ha perso terreno in scia della pubblicazione del dato relativo la fiducia dei consumatori statunitensi, scesa a luglio da 82,1 a 80,3 punti. Gli analisti avevano previsto una contrazione più contenuta a 81,3 punti. Peggio del previsto, nonostante l’incremento maggiore dal 2006, anche l’indice dei prezzi delle abitazioni S&P Case Shiller, che a maggio è salito del 12,2% (consenso 12,4%).
“Le attenzioni si spostano ora alle ultime tre sedute della settimana che porteranno forte oscillazioni sui cambi, soprattutto verso dollaro”, ha detto Vincenzo Longo, Market Strategist di IG. “Lo spazio di risalita per il cambio Eur/Usd rimane abbastanza contenuto e potrebbe vedere quota 1,34-1,3415 come principale resistenza, mentre lo spazio di discesa potrebbe essere ben più marcato e il cambio potrebbe andare a testare nuovamente 1,3”.