Eurodollaro in retromarcia dopo i massimi da oltre due anni
Eurodollaro a 1,3872 a poco più di un’ora dalla chiusura dei listini del vecchio continente. Dopo un balzo fino a 1,3914, il livello maggiore dall’ottobre del 2011, l’incrocio tra la moneta unica e il biglietto verde ha parzialmente ritracciato dopo la diffusione dei dati relativi l’andamento del mercato del lavoro della prima economia.
A febbraio il saldo delle buste paga nei settori non agricoli ha evidenziato un incremento di 175 mila unità, circa 25 mila in più rispetto alle stime. Dopo due risultati, dicembre e gennaio, sotto le stime, le payrolls sono tornate ai livelli-2013, quando il guadagno mensile medio è risultato di 189 mila unità. Lieve incremento, dal 6,6 al 6,7 per cento, per il tasso di disoccupazione.
Nel corso della mattina la divisa di Eurolandia era stata spinta al rialzo dal nulla di fatto della Banca centrale, che alzando le stime di crescita ha di fatto ridotto al lumicino le probabilità di nuove misure di stimolo, e dai dati relativi i rimborsi della liquidità a lungo termine da parte delle banche del vecchio continente.
Secondo le statistiche in arrivo da Francoforte, la prossima settimana gli istituti di credito della Zona Euro restituiranno alla Bce quasi 11,5 miliardi di euro di fondi presi a prestito tramite Ltro (Long term refinancing operation), le due operazioni con cui l’Eurotower ha prestato alle banche circa mille miliardi di euro.
L’importo che sarà restituito la prossima settimana è cinque volte maggiore rispetto alle attese e testimoniando la fiducia degli operatori sulle prospettive del mercato monetario ha favorito gli acquisti di euro.