Euro testa nuovi minimi in area 1,19 dollari, Budapest cerca di rassicurare i mercati
Non si arresta la discesa dell’euro. Dopo essere sceso sotto la soglia psicologica di 1,20 dollari venerdì scorso, oggi il cross euro/dollaro ha aggiornato i propri minimi a oltre 4 anni sotto quota 1,19 (minimo intraday a 1,1879 $). Si tratta dei minimi dal 10 marzo 2006. Alle 10.15 il cross euro/dollaro viaggia a 1,192 dollari. Da inizio anno la moneta unica europea ha ceduto oltre 16 punti percentuali. Nuovi minimi anche rispetto allo yen con cross in area 108 yen, nuovi minimi a 9 anni. Moneta nipponica che oggi si avvantaggia rispetto a tutte le altre principali valute in virtù del forte aumento dell’avversione al rischio sui mercati. Secondo un sondaggio condotto dal Sunday Telegraph, la maggioranza relativa dei 25 economisti della City interpellati è pessimista sull’euro con la moneta unica che tra 5 anni potrebbe non presentare più l’attuale composizione.
A tenere banco sui mercati la questione Ungherese aggravatasi nella giornata di venerdì.
A tenere banco sui mercati la questione Ungherese aggravatasi nella giornata di venerdì.
La Commissione europea ha esortato il nuovo governo ad accelerare il processo di riduzione del deficit di bilancio. Peter Szijjarto, portavoce del nuovo premier ungherese Viktor Orban, ha definito l’economia “in una situazione grave”. Il nuovo premier ungherese ha comunque negato l’ipotesi di default per lo stato magiaro, circolata venerdì, nonostante l’accusa al precedente governo socialista di aver manipolato i bilanci. Già per oggi erano attese le rime misure anti-crisi del governo ungherese. Il ministro dell’Economia, Gyorgy Matolcsy, ha dichiarato nella mattinata di oggi che l’annuncio è slittato a domani. Il ministro ha cercato di rassicurare i mercati dichiarando che Budapest riuscirà a centrare il target di deficit del 3,8% di rapporto deficit/pil concordato con l’Ue e il Fmi per quest’anno. Il piano di austerity di Budapest, secondo le anticipazioni di Matolcsy, sarà incentrato sulla riduzione della spesa pubblica con l’accantonamento della promessa di riduzione delle tasse.
Sul fronte macro, deludenti i dati sul mercato del lavoro statunitense arrivati venerdì scorso. A maggio negli Stati Uniti sono stati creati 431 mila posti di lavoro (411 mila nuovi assunti per condurre il censimento), riscontri sotto le attese del mercato, mentre il tasso di disoccupazione ha registrato un calo al 9,7% dal 9,9% del mese precedente. Scarna invece l’agenda economica di oggi. In evidenza solo gli ordini all’industria della Germania nel mese di aprile. Il dato è atteso in crescita del 24,5% su base annua. La settimana economica sarà caratterizzata dalle decisioni sui tassi d’interesse della Banca centrale europea e della Bank of England nella giornata di giovedì. In entrambi i casi sono attesi tassi invariati, per la Bce all’1%, per la BoE allo 0,50 per cento.