L’euro si rafforza sul Forex dopo il dato sul Pmi dell’Eurozona migliore delle attese

Sui mercati finanziari è ritornato il sereno. La decisione della Dubai World, la holding di Dubai di avviare contatti con le banche creditrici per discutere il riscadenzamento di una parte di 59 miliardi di debiti in default ha favorito la chiusura positiva della Borsa di Tokio (+2,4%) e l’avvio in rialzo dei listini europei.
Da rilevare che nell’Eurozona l’indice Pmi manifatturiero di novembre si è attestato a 51,2 punti, un dato superiore alle attese di consensus. Sul Forex l’Euro registra un progresso dello 0,6% a 1,507 rispetto al dollaro e dell’1,30% a 130,95 rispetto allo yen. Invariata la moneta unica europea a 1,507 rispetto al franco svizzero.
Da monitorare le operazioni di carry trade dopo la decisione della Banca centrale australiana di alzare il tasso di riferimento di altri 25 punti base, portandolo al 3,75%. Si tratta del terzo rialzo consecutivo. Il dollaro neozelandese registra un progresso del 2,39% rispetto allo yen a 63,01 mentre il dollaro australiano segna un progresso dell’1,76% rispetto allo yen.
Questa mattina la Banca del Giappone al termine della riunione straordinaria di politica monetaria ha annunciato che fornirà nuovi fondi per un ammontare di circa 10.000 miliardi di yen in operazioni a tre mesi al tasso fisso dello 0,1%. La Banca centrale ha inoltre detto che farà tutto il possibile per combattere la deflazione.
Sempre sul fronte delle banche centrali ieri sera la Federal Reserve ha confermato i test sulle operazioni di “reverse repo”, quelle di exit strategy che potrebbero venire implementare nel momento in cui deciderà che è arrivato il momento di drenare liquidità dal sistema.
L’agenda economica vede in primo piano questo pomeriggio l’indice Ism manifatturiero degli Stati Uniti relativo al mese di novembre. Il dato è atteso a 54,8 punti, in leggero calo rispetto alla rilevazione di ottobre. Se verranno confermate le attese per l’Ism si tratta del quarto mese consecutivo al di sopra della soglia dei 50 punti, che divide un’attività in espansione da una in rallentamento. L’indice Ism manifatturiero serve per valutare lo stato di salute del comparto manifatturiero Usa e si basa su un’indagine svolta tra i direttori d’acquisto delle principali aziende industriali sui cambiamenti osservati rispetto al mese precedente.