L’euro ritraccia e torna in quota 1,29
L’euro ritraccia i guadagni post-Eurogruppo. Torna il segno meno per il cambio eurodollaro che dopo essersi spinto fino a 1,3008 dollari, livello massimo da un mese, in questo momento arretra di mezzo punto percentuale a 1,2929. “A livello intraday -rileva Filippo A. Diodovich, Market Strategist di IG- il cross è andato a testare la resistenza dinamica rappresentata dalla trendline ribassista partita dai picchi di maggio, ostacolo da superare per permettere all’eur/usd di ambire a raggiungere gli obiettivi posizionati a 1,3140 e 1,3172”. “Il ribasso -continua l’esperto- diventerà invece significativo con il cedimento del supporto a 1,2880 che potrebbe introdurre una discesa fino a 1,28 circa”.
Da un lato il calo della moneta unica è attribuibile ai difficili impegni che attendono l’economia ellenica (la cui situazione negli ultimi anni non ha fatto che peggiorare) e dall’altro alle nuove stime diffuse dall’Ocse. Secondo l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, l’ansia da consolidamento dei governi europei porterà a un eccessivo rallentamento nel Vecchio continente. “Si è creato un certo consenso -si legge nel report dell’Ocse- sul fatto che il processo di consolidamento in Europa possa essere attenuato”.
L’Organizzazione ha ridotto la stima sulla crescita globale dal 4,2 al 3,4% in scia del dato relativo Eurolandia che dal +0,9% passa al -0,1%. Scende anche la view sulla crescita di Cina e Giappone (+8,5% e +0,7% da +9,3 e +1,5%) e il dato relativo l’economia statunitense (da +2,6 a +2%).
La moneta unica nel corso del pomeriggio non ha capitalizzato le indicazioni migliori delle attese arrivate dai dati macro a stelle e strisce. Sopra le stime l’indice S&P Case Shiller, cresciuto a settembre del 3% annuo, gli ordini di beni durevoli, invariati a ottobre, e l’accoppiata fiducia dei consumatori e Richmond Fed, saliti nel mese in corso a 73,7 e a +9 punti. Peggio del previsto solo l’indicatore preparato dalla Federal Housing Finance Agency, aumentato dello 0,2% mensile.