Euro in frenata su deboli Pmi, sprint dell’aussie su dati Cina
Primi scorci della nuova settimana con intonazione negativa per l’euro in scia alle deboli indicazioni arrivate dagli indici Pmi dell’eurozona. Il cross euro/dollaro è sceso questa mattina fino a quota 1,3573 dollari per poi risalire a ridosso di quota 1,36 (1,3595).
Ad appesantire i corsi della moneta unica europea sono stati nella prima parte della mattinata i deboli riscontri arrivati dagli indici Pmi, in particolare quelli della Francia che fanno temere un altro trimestre debole per l’economia transalpina. L’indice Pmi manifatturiero francese che a giugno si è attestato a giugno a quota 47,8 punti dai 49,6 del mese precedente. Si tratta della lettura preliminare diffusa da Markit. Il consensus era a 49,5 punti. Sotto le attese anche l’indice Pmi servizi francese che a giugno si è attestato a quota 48,2 punti dai 49,1 del mese precedente. Il consensus era per un rialzo a 49,4 punti. “Restano deboli i segni di inversione di tendenza nelle performance dell’economia della Francia alla fine del secondo trimestre”, ha rimarcato Paul Smith, senior economist presso Markit.
Tra le altre valute si segnala l’ascesa del dollaro australiano, salito in area 0,944 rispetto al dollaro Usa, che beneficia del balzo dell’indice Pmi manifatturiero cinese calcolato da Hsbc salito a giugno a 50,8 punti dai precedenti 49,4 punti. Dato decisamente sopra le attese degli analisti che si aspettavano un aumento più contenuto a 49,7 punti.