Euro ancora tonico, da Pechino nuova sponda a rimbalzo dell’aussie
Prima parte di seduta senza forti movimenti per il cross euro/dollaro che si mantiene a ridosso dei massimi a sette settimane raggiunti alla vigilia. La divisa unica europea viaggia a quota 1,338 rispetto al dollaro, poco lontano dai massimi a 1,3404 toccati ieri. Sul mercato permane un moderato ottimismo sulla ripresa in atto per l’eurozona e in particolare della Germania. Dopo il ritorno alla crescita dell’export a giugno, oggi il ministero dell’Economia tedesca ha preannuncia numeri solidi per l’economia tedesca nel secondo trimestre. Nel rapporto mensile pubblicato oggi si evidenzia come la crescita lo scorso trimestre è stata con ogni probabilità “notevole” sostenuta principalmente dai consumi privati e dagli investimenti nel settore costruzioni. La prima lettura relativa all’andamento del Pil tedesco nel secondo trimestre arriverà mercoledì 14 agosto. Il consensus vede un progresso trimestrale dello 0,6 dopo il +0,1% fatto registrare nei primi tre mesi dell’anno.
I buoni riscontri arrivati oggi dalla Cina, con la produzione industriale salita oltre le attese a luglio (+9,7% annuo rispetto al +8,9% stimato dal consensus), alimentano il rally che ha caratterizzato questa settimana il dollaro australiano. Il cosiddetto aussie si è spinto fino a quota 0,9154 rispetto al dollaro usa, sui massimi dal 30 luglio allontanando così i minimi a tre anni toccati a inizio ottava.
Intanto oggi la Reserve Bank of Australia (Rba) ha aggiornato le stime sul Pil australiano che dovrebbe espandersi del 2,25% quest’anno contro il +2,5% della precedente stima, mentre per l’anno fiscale che si chiuderà il 30 giugno 2014 la crescita è attesa al 2,5% e non più del 3%. Nel Bollettino trimestrale diffuso oggi la banca centrale di Canberra rimarca inoltre che il dollaro australiano ha valutazioni ancora troppo alte e un suo calo potrebbe alzare il profilo della crescita economica e l’inflazione. Indicazioni che confermano la possibilità di ulteriori mosse espansive dopo il taglio dei tassi deciso martedì.