Notizie ETF ETF settoriali per aggiungere valore e diversificare al meglio, ecco dove guardare nel 2018

ETF settoriali per aggiungere valore e diversificare al meglio, ecco dove guardare nel 2018

Pubblicato 29 Gennaio 2018 Aggiornato 26 Settembre 2022 08:38

Andare all’attacco anche nel 2018? I mercati corrono, ma non tutti i settori si muovono allo stesso ritmo. Gli ETF settoriali permettono di catturare extra performance e diversificare i portafogli

Il 2017 scintillante per le Borse mondiali ha fatto da sponda a ritorni positivi per la maggior parte dei settori. Bisogna però fare gli opportuni distinguo. L’anno appena archiviato ha visto infatti una profonda differenza di performance tra i settori migliori, con i tecnologici leader incontrastati (+38% per l’MSCI World Information Technology Index) e quelli che invece sono rimasti indietro come ad esempio telecom ed energetici con rialzi nell’ordine del 5%. Una scelta ponderata su quali settori privilegiare, facendo un’opportuna selezione, sarebbe risultata molto premiante. Indicazioni che incoraggiano la valutazione di nuovi investimenti in fondi settoriali che nel 2017 hanno attratto importanti afflussi.

“Ci aspettiamo i fattori che hanno favorito la popolarità dell’investimento settoriale lo scorso anno potrebbero continuare nel 2018”, sottolinea Francesco Lomartire, responsabile di SPDR ETFs per l’Italia. Guardando a quanto successo nel 2017, le condizioni di mercato hanno avvantaggiato gli investitori che cercavano di esprimere le loro view settoriali attraverso gli ETF. “In particolare – argomenta Lomartire – per tutto il 2017, abbiamo riscontrato un’elevata dispersione dei rendimenti tra i settori. Anche se c’è stato un piccolo cambio nel mese di dicembre, la disparità tra i settori più performanti e quelli meno è stata degna di nota. Allo stesso tempo, le correlazioni dei rendimenti sono diminuite. Nel 2017, gli investitori hanno colto l’occasione per aggiungere valore selezionando i settori su cui posizionarsi, come illustrato da flussi elevati negli ETF settoriali”.

SPDR ETFs ritiene che le correlazioni tra i vari settori rimarranno basse nel prossimo futuro. “Questo significa l’opportunità di fare la differenza scegliendo il settore giusto continuerà nel 2018 – continua Lomartire – . Tuttavia, gli investitori dovranno essere diligenti; le valutazioni sono elevate in alcune parti del mercato azionario, e sia la congiuntura economica sia la dinamica degli utili dovranno rimanere forti per giustificare un ulteriore rialzo”. “Dato il livello record dei mercati azionari, la mitigazione del rischio e la selezione settoriale diventerà più importante. Gli investimenti settoriali possono aiutare fornendo una diversificazione nei portafogli, combinando settori poco correlati tra loro o aggiungendo settori a un fondo core o a singole azioni”, conclude Lomartire.
Per il 2018 SPDR ETFs ritiene che ci saranno altri tre aumenti dei tassi negli USA e un inasprimento monetario tradizionalmente, guardando agli Usa, ha favorito i settori finanziari e i ciclici come i materiali. In seconda battuta, l’inflazione potrebbe sorprendere al rialzo nel 2018 e settori quali finanziari ed energetici sono osservati speciali in tale scenario. Infine l’impatto dei tagli fiscali negli Usa ha implicazioni variabili in tutti i settori, con possibili benefici in particolare per finanziari ed energetici made in Usa.