Source: con ETF risparmio di costi rispetto ai futures a livelli record
Risparmi fino a 18 punti base per gli investitori europei che sono passati da contratti futures a soluzioni ETF durante il rolling trimestrale con un potenziale minor costo annuo fino a mezzo punto percentuale. Lo rivela l’ultima analisi condotta da Source, tra i maggiori emittenti di ETF in Europa, su ETF e futures negoziati sulle principali Borse europee. Sebbene storicamente era già stato possibile per alcuni investitori registrare un risparmio fino a 18 punti base su alcuni indici, Source ritiene che questo mese il potenziale risparmio in termini di costo per gli investitori che utilizzano ETF potrebbe essere intorno ai 30-50 punti base annualizzati. L’analisi si basa sul confronto dei costi dei futures e degli ETF Source collegati ai cinque principali indici azionari: EURO STOXX 50, S&P 500, STOXX Europe 600, FTSE 100 e MSCI Europe. Dall’analisi emerge che per gli investitori che cercano un’esposizione nel lungo periodo su questi indici, gli ETF risultano più interessanti che mai rispetto ai futures. “Pur considerando i fattori stagionali, il risparmio derivante dagli investimenti in ETF anziché in futures si attesta su livelli record – rimarca Rick van Leeuwen, European Capital Markets presso Source – Non si conoscerà il costo finale del rolling finché non saranno stati distribuiti tutti i dividendi, a febbraio o marzo 2016, ma sulla base dei dati a disposizione in questo momento sarà probabilmente molto più alto rispetto ai rolling di dicembre precedenti, forse fino a 50 punti base annualizzati. Riteniamo che sia un’eccellente opportunità per gli investitori che desiderano assumere un’esposizione a lungo termine sugli indici”.
Negli ultimi 2 anni 100 mld $ sono passati dai futures agli ETF
Source stima che globalmente negli ultimi due anni sono stati trasferiti 100 miliardi di dollari dai contratti futures agli ETF principalmente in virtù del fatto che sono diminuiti i costi di quest’ultimi che per i principali indici europei spesso si limitano a pochi punti base.
Sono quattro le date annue in cui scadono i futures azionari, che offrono un’esposizione sintetica sugli indici, nelle quali gli investitori li sostituiscono con nuovi contratti, un’operazione nota come “rolling”. I contratti di dicembre scadono il 18 del mese e gli investitori in genere eseguono il rolling nella settimana precedente alla data di scadenza. “Il rolling di dicembre in genere è più costoso per i contratti futures – sottolinea Rick van Leeuwen, European Capital Markets presso Source – poiché con l’aumento delle pressioni normative dopo la crisi finanziaria, le banche preferiscono non detenere gli strumenti più rischiosi in bilancio verso la fine dell’esercizio. Le banche devono disporre di maggiori garanzie a copertura di questi rischi, pertanto addebitano un prezzo più alto per agire come controparti dei contratti futures”.