Notizie ETF ETF: nel primo semestre flussi tripli su bond rispetto ad azioni

ETF: nel primo semestre flussi tripli su bond rispetto ad azioni

Pubblicato 13 Luglio 2016 Aggiornato 26 Settembre 2022 08:38

La reazione del mercato alla Brexit è stata inizialmente nervosa, ma diversi investitori i non hanno perso tempo reagendo con lucidità al cambiamento di scenario come evidenziato dai flussi nel mercato ETF nell’ultimo scorcio di giugno. I flussi mensili sull’azionario europeo erano negativi per 2,1 miliardi di dollari fino al 23 giugno 2016. Successivamente, i deflussi si sono stabilizzati con flussi in ingresso sugli ETP azionari europei allargati subito dopo la votazione con saldo finale mensile negativo per 1,8 miliardi di dollari (dati dell’ETP Landscape, BlackRock). In ambito di obbligazionario, sottolinea Ursula Marchioni, Chief Strategist di iShares EMEA, le preferenze si sono spostate dai titoli governativi a lunga scadenza registrata all’inizio del mese verso emissioni a breve scadenza “dato che il risultato del referendum ha limitato la possibilità di un rialzo dei tassi statunitensi nel corso dell’anno”.
All’interno delle esposizioni azionarie europee, il Regno Unito è uno dei pochi Paesi con flussi cumulati positivi da inizio anno (pari a 1,3 miliardi di dollari). “Vi è stata una chiara rotazione all’interno delle esposizioni azionarie britanniche – rimarca l’esperta di iShares – con deflussi dalle mid cap (FTSE 250) verso le large cap (FTSE 100). Dato che per le società del FTSE 100 solo il 21% dei ricavi sono riferibili al mercato britannico rispetto al 58,6% delle società del FTSE 250, gli investitori stanno chiaramente propendendo verso le large cap, data la maggiore esposizione in termini di ricavi ai mercati internazionali rispetto all’incertezza domestica”.

Nel primo semestre flussi verso bond quasi tripli rispetto a quelli su azioni
In generale nel mese di giugno l’industria globale degli ETP ha registrato flussi per 24,5 miliardi di dollari, più del doppio del livello dei flussi di aprile (11,1 miliardi di dollari) e maggio 2016 (10,7 miliardi di dollari). Nel primo semestre la raccolta obbligazionaria globale è stata quasi il triplo di quella azionaria: nel mese di giugno si sono registrati segnali di un ritorno alla propensione al rischio, con flussi azionari sostanzialmente superiori a quelli del reddito fisso. Gli ETP obbligazionari hanno rappresentato i prodotti di punta del primo semestre del 2016, con flussi globali complessivi di circa tre volte superiori a quelli dell’azionario (66,7 e 23,5 miliardi di dollari rispettivamente). Nell’ultima settimana di giugno si è registrata una divergenza tra i flussi degli ETP domiciliati in Europa e quelli negli Stati Uniti, con deflussi di 8,3 miliardi di dollari dagli ETP domiciliati negli Stati Uniti. Al contrario, cercando di capitalizzare la sorpresa del rally di mercato, gli investitori si sono orientati sugli ETP azionari quotati in Europa, con flussi pari a 2,4 miliardi di dollari.

Corsa all’oro e smart Beta (low volatility)
Il bilancio della prima metà dell’anno non manca di evidenziare una raccolta record degli ETP azionari low/mimimum volatility che ha già superato quella dell’intero 2015. Nel mese di giugno la categoria ha registrato flussi per 2,8 miliardi di dollari, portando a quota 17,2 miliardi di dollari la raccolta da inizio anno dagli 11 miliardi dell’intero 2015. L’oro domina la raccolta dei fondi sulle commodity con flussi per 22 miliardi di dollari nel semestre. Gli investitori hanno orientato oltre 2,5 miliardi di dollari di asset sull’oro nella settimana successiva a Brexit (contribuendo ai 5,4 miliardi di dollari di flussi mensili), in quanto hanno ridotto l’esposizione al rischio come conseguenza di una maggiore incertezza sul futuro dell’Unione Europea. “Gli investitori vedono nell’oro una crescente opportunità data la correlazione negativa con i titoli azionari globali, oltre che un’interessante fonte di diversificazione”, rimarca Ursula Marchioni.