Enìa-Hera-Iride e il nodo del concambio
Superato il momento delle grandi visioni strategiche, da un lato gli "sherpa" di Iride, Hera ed Enìa tentano di concretizzare il progetto di aggregazione. Dall'altro alcuni soci importanti, come il comune di Genova, disegnano il loro piano della fusione: una holding quotata e contendibile cui faranno capo almeno quattro business unit. La strada verso la super-utility tuttavia non è priva di ostacoli. In primis, secondo quanto risulta a Il Sole 24 Ore, è il nodo del concambio. Gli emiliani di Hera infatti forti di una maggiore capitalizzazione sembrano voler privilegiare le quotazioni in Borsa delle società. Dall'altra parte della barricata si cerca invece, in particolare Iride che vanta una market cap di 1,4 miliardi, di valorizzare maggiormente gli asset industriali, soprattutto nell'upstream.