Eni si rafforza in Cina e Africa con Petrochina, Equita promuove Saipem a buy
Eni rafforza la sua presenza in Estremo Oriente e la risposta del mercato è subito positiva. A Piazza Affari, infatti, il titolo del Cane a sei zampe mostra un progresso del 2,25% a 17,68 euro. Ma veniamo ai fatti. Il colosso petrolifero italiano ha annunciato di aver siglato Memorandum of Understanding (MoU) con Petrochina. “Il Memorandum of Understanding stabilisce, a beneficio di entrambe le parti, un ampio spettro di possibili opportunità di business sia in Cina sia a livello internazionale”, recita una nota. Entrando nel dettaglio dell’accordo, le compagnie studieranno opportunità comuni per espandere congiuntamente le loro operazioni negli idrocarburi convenzionali e non convenzionali in Africa. Inoltre, Petrochina valuterà la potenziale acquisizione di una partecipazione in alcuni asset posseduti dal gruppo guidato da Paolo Scaroni.
La compagnia italiana metterà a disposizione le proprie competenze nel gas shale maturate in Nord America per valutare opportunità nelle risorse non convenzionali detenute da Petrochina in Cina. “La collaborazione tra le parti – prosegue il comunicato – riguarderà anche il settore delle tecnologie avanzate, con un focus speciale sullo sfruttamento delle risorse di olio e gas non convenzionali, che potrebbero essere sviluppate congiuntamente e applicate in una o più iniziative previste dall’accordo”.
Anche Saipem non sfigura a Piazza Affari dove segna un rialzo dell’1% a 35,49 euro. Questa mattina Equita ha alzato la raccomandazione sulla società controllata dall’Eni a buy, portando il target price a 41 euro dal precedente 35 euro. “Abbiamo alzato la stima di eps 2011-2012 del 3% e del 10% incorporando una forte accelerazione della raccolta ordini (15 miliardi di euro contro i 13 miliardi del 2010) – scrive Equita nel report raccolto da Finanza.com -. Nel 2011, in particolare, stimiamo un importante incremento della divisione offshore construction, con maggiori prospettive in Brasile, Africa e Russia”.
Le stime di Equita sull’utile 2011-2012 sono del 7% e del 17% superiori a quelle del consesus. Inoltre, “a fine 2010 il portafoglio ordini dovrebbe aver raggiunto un livello di 20,5 miliardi di euro, nuovo massimo storico per la società”. Il mercato guarda già al prossimo 10 febbraio, quando verranno rilasciate le guidance 2011. Il broker milanese non si aspetta sorprese negative rispetto alle stime di consensus che prevede profitti in rialzo del 10%. “Secondo noi – conclude Equita – nel corso del 2011 il focus del mercato si sposterà su società con una buona visibilità degli utili 2011-2012, anno in cui per Saipem stimiamo un accelerazione della crescita (eps +26%)”.