Enel non festeggia sul listino lo sbarco in Slovacchia
Enel si muove in territorio negativo. Il titolo del colosso energetico accusa un ribasso dello 0,63%, scambiando a quota 6,97 euro. L'ultimo baluardo è caduto. Il governo di Bratislava ha ha concesso al gruppo italiano l'autorizzazione all'acquisto del 66% della società a cui fa capo l'85% della produzione di energia elettrica della Slovacchia, Sloveske Electrarne. Un verdetto che era nell'aria da qualche settimana. Anche perché l'offerta dell'ex monopolista italiano era difficile da rifiutare: Enel pagherà 840 milioni di euro per la Se. Con questa cifra la società guidata da Paolo Scaroni ha battuto i concorrenti della ceca Cez (690 milioni) e dalla russa Inter Rao (547 milioni). Il bello della Slovenske Electrarne, oltre ai vantaggi derivanti dal fatto di essere una società attiva in un Paese emergente con una posizione geografica particolarmente interessante, è la dote nucleare. Si prospetta un balzo al passato per Enel? Il parco centrali slovacco comprende anche due centrali nucleari da 2.640 megawatt costruite con la tecnologia dell'ex Unione Sovietica. Nel programma della Slovenske Electrarne ci sarebbe il completamento di due nuovi gruppi per 880 megawatt, che dovranno sostituire un uguale ammontare in via di dismissione.