Emerging market debt, il rally è destinato a continuare (analisti)
Il rally del debito del mercato dei Paesi Emergenti, al quale abbiamo assistito tra la metà di febbraio e la fine di aprile, rappresenta, insieme al recente periodo di volatilità, un'interessante possibilità di ingresso in quest'area d'investimento per chi guarda al lungo periodo.
Questo il commento di Thierry Larose, Senior Portfolio Manager del fondo Petercam L Bonds Emerging Markets Sustainable di Degroof Petercam.
Questo perché dallo scoppio della crisi finanziaria del 2008, rileva Larose, "il rendimento medio a scadenza del debito sovrano in valuta locale dei mercati emergenti non è mai stato così a buon mercato rispetto a quello del resto dell'universo globale del reddito fisso".
Esiste inoltre un forte squilibrio tra il peso delle economie emergenti nei mercati finanziari, da un lato, e nell'economia reale dall'altro. Nelle economie emergenti, rileva l'esperto, "la capitalizzazione di mercato di obbligazioni e prestiti rappresenta il 20% (un quinto) del Pil prodotto da questi stessi Paesi in un anno". Nei Paesi sviluppati di norma tale cifra è molto più elevata "e arriva al 200%".
"Rispetto alla dimensione dell'economia reale, i Paesi emergenti sono grandi come i Paesi sviluppati, a volte anche di più (anche senza contare la Cina), ma, d'altra parte, la capitalizzazione di mercato delle loro attività finanziarie e attività a reddito fisso è molto inferiore" e la leva finanziaria complessiva "è molto bassa".
Questo il commento di Thierry Larose, Senior Portfolio Manager del fondo Petercam L Bonds Emerging Markets Sustainable di Degroof Petercam.
Questo perché dallo scoppio della crisi finanziaria del 2008, rileva Larose, "il rendimento medio a scadenza del debito sovrano in valuta locale dei mercati emergenti non è mai stato così a buon mercato rispetto a quello del resto dell'universo globale del reddito fisso".
Esiste inoltre un forte squilibrio tra il peso delle economie emergenti nei mercati finanziari, da un lato, e nell'economia reale dall'altro. Nelle economie emergenti, rileva l'esperto, "la capitalizzazione di mercato di obbligazioni e prestiti rappresenta il 20% (un quinto) del Pil prodotto da questi stessi Paesi in un anno". Nei Paesi sviluppati di norma tale cifra è molto più elevata "e arriva al 200%".
"Rispetto alla dimensione dell'economia reale, i Paesi emergenti sono grandi come i Paesi sviluppati, a volte anche di più (anche senza contare la Cina), ma, d'altra parte, la capitalizzazione di mercato delle loro attività finanziarie e attività a reddito fisso è molto inferiore" e la leva finanziaria complessiva "è molto bassa".