Elezioni politiche: che Monti vinca o no quel che conta per i mercati sono le riforme
La decisione di Mario Monti di guidare una lista centrista che appoggi il suo programma potrebbe sciogliere l’impasse post elettorale che rischia di attanagliare l’Italia dopo le elezioni di febbraio. Al di là di questo, però, i mercati continueranno ad essere focalizzati sulle riforme strutturali necessarie all’Italia.
Lo afferma la più recente nota di Fabio Fois, analista di Barclays, che sostiene tuttavia come sia alto il rischio di una mancanza di sostegno da entrambe le Camere del Parlamento italiano, in particolare al Senato, dove la legge elettorale potrebbe ostacolare il chiaro formarsi di una qualsiasi maggioranza.
A guidare i sondaggi, fa notare ancora Fois, è la coalizione PD-SEL (col 36,2% dei votanti secondo un sondaggio de Il Sole 24 Ore citato dalla nota di Barclays), mentre la coalizione che farebbe capo al premier uscente sarebbe al secondo posto per importanza (23,3%), sorpassando un’eventuale alleanza Pdl-Lega (21,8%). Il movimento Cinque Stelle riceverebbe invece il 13,8% delle preferenze. Il sondaggio va comunque preso con attenzione, essendo stato condotto tra il 22 e il 28 dicembre, proprio a cavallo dell’annuncio di Mario Monti di “salire” in politica, il che potrebbe aver distorto i risultati.
Chiunque salirà al governo dopo le elezioni, comunque, la cosa importante per i mercati sarà l’attuazione delle riforme. E’ necessario infatti un outlook politico stabile, sostiene Fabio Fois, perché le riforme siano implementate in modo efficace; le misure prese dall’attuale governo sono infatti solo un passo verso la direzione giusta di una crescita del prodotto interno lordo.