Elezioni europee: Italia proclama la stabilità, Euroscettici alzano la voce (analisti)
Movimenti in territorio positivo per le principali Borse europee all'indomani delle elezioni europee. In linea generale è emersa una forte ascesa dei partiti euroscettici. Spunti di riflessione importanti arrivano proprio dal voto francese. "Dopo la frenata del Pil del primo trimestre, la contrazione dell'economia mostrata dagli indici Pmi di maggio, il voto ha confermato la sostanziale rottura con le politiche di austerity e l'area core", afferma Vincenzo Longo, market Strategist di IG.
E l'avanzata degli euroscettici, prosegue Longo, tiene sotto pressione Mario Draghi per l'introduzione di nuove manovre espansive nel meeting di giugno. "Il mero taglio dei tassi, già scontato dai mercati, potrebbe non bastare - aggiunge l'esperto di IG - Il membro francese della Bce, Benoît Coeuré, potrebbe alzare la voce, dopo l'esito elettorale d'oltralpe".
Al di là di un taglio dei tassi, gli operatori si attendono nuove misure non convenzionali. In ordine di probabilità potrebbero essere annunciati:
1- un prolungamento del periodo di aste di rifinanziamento principale in full allotment (con piena allocazione delle richieste), il cui termine è fissato ora per luglio 2015;
2- una sospensione della sterilizzazione del programma SMP, introdotto nel 2010, che lascerebbe sul mercato 170 miliardi di euro di liquidità aggiuntiva;
3- una Ltro calibrata sui prestiti alle imprese di piccole e medie dimensioni.
Per il QE vero e proprio bisognerà attendere i risultati degli stress test di fine luglio. Alla luce di ciò ci aspettiamo mercati in fase rialzista sino al 5 giugno.
In controtendenza il voto in Italia, dove il partito del premier Renzi ha ottenuto oltre il 40% dei consensi, dopo soli 3 mesi di governo. Si tratta di un primo test chiave per la coalizione di governo. Il Ftse Mib si conferma miglior indice d'Europa. "Non escludiamo di vedere l'indice milanese aggiornare i nuovi massimi degli ultimi 3 anni nelle prossime due settimane", aggiunge Longo.
E l'avanzata degli euroscettici, prosegue Longo, tiene sotto pressione Mario Draghi per l'introduzione di nuove manovre espansive nel meeting di giugno. "Il mero taglio dei tassi, già scontato dai mercati, potrebbe non bastare - aggiunge l'esperto di IG - Il membro francese della Bce, Benoît Coeuré, potrebbe alzare la voce, dopo l'esito elettorale d'oltralpe".
Al di là di un taglio dei tassi, gli operatori si attendono nuove misure non convenzionali. In ordine di probabilità potrebbero essere annunciati:
1- un prolungamento del periodo di aste di rifinanziamento principale in full allotment (con piena allocazione delle richieste), il cui termine è fissato ora per luglio 2015;
2- una sospensione della sterilizzazione del programma SMP, introdotto nel 2010, che lascerebbe sul mercato 170 miliardi di euro di liquidità aggiuntiva;
3- una Ltro calibrata sui prestiti alle imprese di piccole e medie dimensioni.
Per il QE vero e proprio bisognerà attendere i risultati degli stress test di fine luglio. Alla luce di ciò ci aspettiamo mercati in fase rialzista sino al 5 giugno.
In controtendenza il voto in Italia, dove il partito del premier Renzi ha ottenuto oltre il 40% dei consensi, dopo soli 3 mesi di governo. Si tratta di un primo test chiave per la coalizione di governo. Il Ftse Mib si conferma miglior indice d'Europa. "Non escludiamo di vedere l'indice milanese aggiornare i nuovi massimi degli ultimi 3 anni nelle prossime due settimane", aggiunge Longo.