Notizie Dura poco il rafforzamento del dollaro

Dura poco il rafforzamento del dollaro

8 Maggio 2015 13:49

Passata l’emozione iniziale l’eurodollaro torna in parità. Toccati i minimi di seduta a 1,1179, il cross tra la moneta unica e il biglietto verde poco dopo l’avvio delle contrattazioni a Wall Street quota in parità a 1,1269 usd. Questo perché nonostante indicazioni positive, nuove buste paga in aumento di 223 mila unità e tasso di disoccupazione in calo al 5,4% ad aprile, la Federal Reserve difficilmente alzerà il costo del denaro prima dell’estate.

A dispetto di un ritorno sopra la soglia delle 200 mila unità, la crescita delle buste paga nel 2015 segna un netto rallentamento: nei primi quattro mesi dell’anno la prima economia ha creato 194 mila nuove buste paga al mese, 66 mila in meno rispetto alla media 2014. È su queste basi che la Fed con tutta probabilità deciderà di attendere la fine dell’estate prima di mettere in campo il primo incremento dei tassi.

A conferma di questa tesi c’è l’andamento delle retribuzioni, cresciute ad aprile del 2,2% annuo, all’estremo superiore del range 1,9-2,2% che caratterizza questo dato dal 2012 (quando il tasso di disoccupazione si attestava in quota 8 per cento). Pressioni rialziste non arrivano neanche dalle ore lavorate, stabili in quota 34,5.

Di questo avviso anche Filippo A. Diodovich, Market Strategist di IG. “Il fronte occupazionale statunitense -rileva l’esperto- ha evidenziato un miglioramento rispetto al mese scorso ma siamo ancora lontani da dare un concreto segnale alla Fed per cambiare rotta in politica monetaria”.

“Crediamo che la FED esaminando tali cifre si convincerà sempre di più che sarà necessario attendere ancora parecchi mesi prima di cambiare rotta in politica monetaria con un rialzo dei tassi d’interesse”, rileva Diodovich e in quest’ottica “manteniamo invariate le nostre attese per lo scenario piu’ probabile di rialzo del costo del denaro nel paese a stelle e strisce a ottobre”.