Draghi spinge l’euro sotto 1,34 dollari
Segno meno per la moneta unica che nel giorno in cui l’Eurotower, come da attese, ha confermato il costo del denaro allo 0,75%, ha toccato un minimo di seduta a 1,3370 dollari, il livello più basso dallo scorso 25 gennaio.
La spinta ribassista è attribuibile alle parole del chairman Draghi che ha evidenziato come l’inflazione, passata dal 2,2% messo a segno a dicembre al 2%, è destinata a scendere sotto tale soglia nel corso dell´anno.
“I prezzi -ha detto Draghi – potrebbero ricevere una spinta ribassista dall’indebolimento dell’attività economica e dalla forza della moneta unica”. La risalita dell’euro è stato uno degli altri punti salienti dell’intervento di Draghi perché il recente apprezzamento della moneta unica è sintomo “del ritorno della fiducia”.
Oggi si è riunito anche il board della Bank of England che ha confermato il tasso di riferimento allo 0,5% e il piano di acquisto asset a 375 miliardi di sterline. Indicazioni più interessanti sono arrivate dall’audizione in parlamento di Mark Carney, che da luglio prenderà il posto di King alla guida della BoE.
Carney ha rilevato che “la fissazione di un target di inflazione flessibile ha dato prova di essere il meccanismo più valido”. Delusi gli operatori, che si attendevano la fissazione di un target di Pil e un allentamento più aggressivo.
Segno più quindi per la sterlina che spinge il cable (gbp/usd) in quota 1,5706 e che arretra di oltre un punto percentuale nel cross con la moneta unica a 0,8530.