Draghi: crescita area euro rimane debole ma in miglioramento, l’OMT ha riportato fiducia
E’ in arrivo una nuova serie di banconote dedicate al personaggio mitologico di Europa; le prime ad entrare in circolazione saranno quelle da 5 euro. E’ stato questo l’unico elemento di novità rivelato da Mario Draghi a conclusione del suo intervento, seguito alla decisione della Bce di lasciare invariati i tassi di interesse allo 0,75%. Il resto del discorso, già ampiamente prevedibile, ha lasciato quasi indifferenti i mercati europei, che hanno registrato solo una lieve correzione restando tuttavia in territorio positivo. Anche lo spread Btp/Bund, dopo una fiammata oltre i 350 punti base, è tornato ora ad abbassarsi sotto quota 345 pb.
Nel suo discorso il presidente della Banca Centrale Europea ha escluso di avere allo studio significativi cambiamenti di politica monetaria per il medio termine, né di stare pensando ad una exit strategy. Ha ribadito che la situazione dell’economia dell’Eurozona continua a presentare rischi al ribasso, soprattutto a causa dell’aumento nella pressione fiscale che aggiunge peso all’inflazione. Nel secondo trimestre l’economia si è contratta di uno 0,2% t/t, mentre l’inflazione, attesa leggermente sopra il 2% per il resto del 2012, si abbasserà al di sotto di quella soglia solo l’anno prossimo. I consumi delle famiglie a settembre sono rimasti fermi allo 0,9%, con un aumento dell’avversione al rischio dettato dal difficile momento economico e dalla difficoltà di accesso al credito.
Resta debole il “momentum” della crescita europea, ma, a parere del Governatore, i segnali di ripresa della fiducia sui mercati sono evidenti. “La ripresa sarà lenta e graduale ma solida, i fondamentali dell’Unione Europea sono migliori di quelli degli Stati Uniti“, ha osato Draghi. Restano cruciali, comunque, le riforme fiscali e strutturali che ciascuno stato membro deve operare, e, soprattutto, la necessità di dare impulso al mercato del lavoro.
Loda l’Italia e la Spagna, Draghi, perchè hanno visto i propri spread ridursi, anche se la Bce – sottolinea – non è affatto soddisfatta dell’eccessiva frammentazione dei costi di rifinanziamento tra Stato e Stato. Il meccanismo di acquisto illimitato di bond OMT, che secondo Draghi ha riportato la fiducia sui mercati, può servire a ridurre tali differenze: ma non può essere attivato senza condizioni, né senza l’esplicita richiesta da parte di uno Stato. “Il bailout della Spagna“, ha detto esplicitamente il presidente della Bce, “è nelle mani della Spagna stessa. La Bce è pronta ad intervenire in qualsiasi momento, ma ha bisogno che uno Stato ne faccia richiesta”.
Si congratula inoltre con la Grecia, il governatore dell’Eurotower, per l’approvazione la scorsa notte di nuovi tagli e riforme, definita un “passo molto importante”. Draghi ha inoltre sottolineato che la Bce non potrà partecipare ad una eventuale riduzione del debito nei confronti della Grecia perché si tratterebbe di un finanziamento monetario ad uno Stato, che l’istituto centrale europeo non può operare per mandato. “Devono essere le banche centrali degli Stati membri a decidere se usare i profitti dei bond greci per ridurre il debito ellenico. Gli interessi del debito di Atene appartengono a loro, non alla Bce“, ha sottolineato Draghi, ricordando l’accordo che attribuisce agli istituti centrali degli Stati dell’Eurozona dei proventi dell’acquisto di bond a tre anni operato dall’Eurotower nell’ambito del pacchetto di aiuti a tre anni concordato all’inizio di quest’anno.