Il dollaro perde terreno in scia dell’ottimismo degli operatori
Inizio di ottava con il segno più per la moneta unica. L’ottimismo in vista dell’Eurogruppo di domani e i progressi registrati dalle trattative per evitare il fiscal cliff negli Stati Unti stanno spingendo la moneta unica che scambia sopra 1,28 nell’incrocio con il dollaro. Gli acquisti sugli asset maggiormente legati alla propensione al rischio poco fa si sono intensificati in scia delle indicazioni migliori delle attese arrivate dal comparto immobiliare a stelle e strisce permettendo all’eurodollaro di toccare il livello massimo da quasi due settimane a 1,2819.
A ottobre le vendite di case esistenti negli Stati Uniti sono cresciute da 4,69 a 4,79 milioni di unità, decisamente al di sopra dei 4,75 milioni stimati dagli analisti, mentre nel mese in corso l’indice Nahb (National Association of Home Builders), che misura l’andamento dell’edilizia abitativa nella prima economia, è salito da 41 a 46 punti, il livello massimo degli ultimi sei anni.
Per l’eurodollaro il prossimo obiettivo è rappresentato da quota 1,2880. “Sopra tale riferimento -rileva Filippo A. Diodovich, Market Strategist di IG- via libera per un attacco agli obiettivi posizionati a 1,296, ultimo dei ritracciamenti di Fibonacci della flessione in atto dai picchi di ottobre, e 1,3021, massimo del 31 ottobre”. “Tali prospettive grafiche -continua l’esperto- incomincerebbero a vacillare, invece, con il cedimento dei supporti dinamici rappresentati dalle medie mobili a 200 e 100 giorni che si incrociano al momento a 1,2725, preludio a un possibile ritorno a 1,2660, ultimo appiglio utile per scongiurare una caduta più rovinosa a 1,2607 (50% del ritracciamento di Fibonacci del rialzo messo a segno tra fine luglio e metà settembre)”.
Il dollar index, l’indice che rileva le performance del biglietto verde contro un basket di valute, in questo momento arretra di oltre lo 0,6% a 80,80 punti. I dati diffusi dalla Commodity Futures Trading Commission relativi la settimana al 6 novembre hanno rilevato una crescita delle posizioni nette ribassiste (lunghe – corte) sull’euro da 67 a 83 mila, il livello massimo da settembre.