Il dollaro paga pegno alle indicazioni deludenti dal mercato del lavoro
Gli operatori scommettono su un rinvio del tapering. Il dollaro perde quota a seguito delle indicazioni arrivate oggi dal mercato del lavoro che potrebbero spingere la Federal Reserve, alla luce anche dalle scarse pressioni cui sono sottoposti i prezzi, a rinviare di qualche mese l’inizio del processo di riduzione degli stimoli monetari.
Il mese scorso il mercato del lavoro della prima economia ha evidenziato un saldo delle buste paga positivo per 169 mila unità, oltre 10 mila in meno rispetto alle 180 mila stimate dal consenso Bloomberg. Il Dipartimento del Lavoro ha inoltre rivisto al ribasso i dati relativi i due mesi precedenti: a giugno le non-farm payrolls passano da 162 a 104 mila mentre a luglio da 188 si scende a 172 mila unità.
Il calo del tasso di disoccupazione ai minimi da fine 2008 al 7,3%, gli analisti avevano stimato un conferma del 7,4% precedente, nasconde un risvolto amaro perché innescato dalla riduzione del tasso di partecipazione al mercato del lavoro a livelli che non si vedevano dall’estate del 1978.
Secondo Stefano Gianti, analista di MIG Capital, si tratta di dati che mettono in evidenza “come la ripresa dell’economia globale proceda ancora ad un dato non sufficientemente sostenuto come evidenziato anche ieri da Draghi” e su queste basi “risulta pertanto ora meno probabile un rallentamento del piano di asset da parte della Federal Reserve”.
La pensano così anche gli operatori che dopo la pubblicazione dei dati hanno spinto al ribasso il rendimento del Treasury decennale, salito ieri a ridosso di quota 3%, e il biglietto verde che in questo momento vede il dollar index scendere dello 0,6% a 82,164 punti. Segno più per il cambio con l’euro che si porta a 1,3165 mentre l’incrocio con la divisa nipponica arretra dell’1,3% a 98,78 yen.
Gianti ritiene che alla luce dell’incertezza che caratterizzerà le prossime sedute il cambio eur/usd, potrebbe evidenziare “una fase di accumulazione tra 1.3100 e 1.3250, almeno fino alla riunione della stessa FED prevista per il 17 e 18 settembre”.