Dollaro australiano in picchiata, euro giù
Pubblichiamo uno stralcio del report giornaliero sul forex preparato dagli analisti di Swissquote.
Lo yuan cinese rimane sotto la quotazione ufficiale per il terzo giorno consecutivo. L’USD/CNY è salito a 6,1327, appena sotto il livello a 6,1340 di ieri. L’inclinazione di breve termine è rialzista e il primo obiettivo è collocato a 6,1500. Si dice che questa settimana la PBoC intenda drenare, attraverso operazioni di repo, 160 mld di yuan, rispetto ai 108 mld yuan della settimana scorsa. Oggi l’Hang Seng e il Composite di Shanghai guadagnano rispettivamente l’1,60% e lo 0,30% (mentre scriviamo).
Stanotte le valute oceaniane hanno ceduto terreno. In Nuova Zelanda, a gennaio il surplus commerciale è sceso da 493 mln di NZD (dato rivisto) a 306 mln, il calo delle esportazioni più rapido del previsto ha frenato la propensione per il kiwi (NZD). Si è affievolito il momentum rialzista della coppia NZD/USD; la coppia entrerà in mercato orso in caso di chiusura giornaliera inferiore a 0,8292.
In Australia, l’AUD è stato colpito dai dati mediocri riferiti alle spese di capitale (CAPEX) del quarto trimestre. Le spese di capitale privato sono scese del 5,2% nel quarto trimestre (rispetto al -1,3% previsto e al +3,6% precedente). La coppia AUD/USD è scesa a 0,8917 (2 pip sotto il 23,6% di Fibonacci sul calo da ottobre 2013 a gennaio 2014), spazzando via gli stop sotto la media mobile a 21 giorni (attualmente a 0,8956), che nel frattempo è diventata la resistenza giornaliera. L’AUD/USD ora viene venduto e rimarrà in mercato orso in caso di chiusura giornaliera inferiore a 0,8992. La prima linea di supporto si trova a 0,8910/19 (media mobile a 50 giorni / 23,6% di Fibonacci), seguita da 0,8820 (supporto dicembre 2013). L’AUD/NZD ha compiuto un rally al ribasso sugli stop dopo la violazione al ribasso della media mobile a 50 giorni (1,0781). Il MACD è entrato in territorio negativo e ciò fa presagire una correzione al ribasso più marcata nei prossimi giorni.
Ieri l’EUR/USD è sceso a 1,3662 alla notizia che Putin ha ordinato un controllo della prontezza delle forze armate in Russia occidentale e centrale. Le notizie dalla Russia hanno ovviamente acuito i timori sulla situazione in Ucraina. L’EUR/USD ha trovato supporto a 1,3655/65 (media mobile a 50 giorni / 38,2% di Fibonacci sul rally di novembre e dicembre). Il momentum rialzista ha perso slancio, una chiusura inferiore a 1,3650 dovrebbe pesare ulteriormente sull’EUR/USD prima della riunione della BCE del 6 marzo. La coppia EUR/GBP continua a trovare richieste sopra 0,82000 e l’inclinazione rimane lievemente rialzista. Tuttavia, il trend parzialmente positivo dovrebbe vacillare in caso di chiusura inferiore alla media mobile a 21 giorni (attualmente a 0,82483).